Ebbene, Firenze ospita una delle poche chiese ad ingresso libero a dispetto delle altre, molto bella, da non ignorare,ostruita tra il 133 e 1337 in stile gotico.
Il nome è una deformazione del toponimo della più conosciuta e antica chiesa di San Michele in orto, l’orto era quello dei Benedettini e circondava il luogo, e da li il nome. In seguito utilizzata come loggia o magazzino del vicino mercato delle granaglie e trasformata in seguito in chiesa dalle Arti (o corporazioni) di Firenze.
Ogni corporazione aveva nella struttura esterna collocato il suo santo a cui la corporazione stessa era devota e ogni anno durante la ricorrenza lo glorificava con delle offerte.
Orsanmichele, madonna delle grazie di Bernardo Daddi in Tabernacolo Orcagna.

La Madonna del Popolo, l’affresco che è all’interno della chiesa, appartiene ad una precedente struttura ecclesiastica, demolita nel 1240, per la creazione della già citata loggia. Questa Madonna era ritenuta miracolosa e il suo culto fortemente radicato tra il popolo. Vi si recavano spesso le persone per chiedere una grazia. Di questo culto  se ne occupava  la compagnia dei Laudesi, creata da San Pietro martire a metà del 1200. La compagnia è accusata di idolatria dai Francescani e dai Domenicani per l’attaccamento all’immagini sacra della Madonna delle grazie e perché il culto veniva svolto in un luogo profano, un luogo adibito a mercato. Il dipinto andò distrutto in un incendio del 1304 per poi essere sostituito con un altro nel 1347.

La compagnia dei Laudesi venne riconosciuta innocente ed assorbita dal comune ottenendo addirittura dei privilegi straordinari ed una certa autonomia giuridica oltre alla possibilità di entrare in possesso dei lasciti testamentari emessi a suo favore, lasciti che gli fruttarono, durante il periodo della peste del 1347, circa 350 mila fiorini.
Chiaramente di questi lasciti né beneficiò la Chiesa, la sua struttura, ed ancora oggi questo si manifesta con il suo splendore sia all’interno che all’esterno. All’interno con dei bellissimi affreschi del XIV secolo e delle sculture di Donatello, della Robbia, e Verrocchio. All’esterno nelle nicchie le statue dei santi collocate dalle varie corporazioni dei mestieri di Firenze. Alcune delle statue dei santi sono oggi conservate nei musei e quelle esposte all’esterno sono delle copie.
Ritornando agli interni, il luogo è molto suggestivo, immerso nel buio, ma nonostante ciò i dipinti, le vetrate e l’architettura interna si fanno notare per i colori vivi. L’attrazione principale è il tabernacolo dell’Orcagna della metà del Trecento che incornicia una Madonna con il Bambino, spettacolari le volte affrescate.

Il San Pietro Martire nacque nel 1205 ed era un frate domenicano, tale Pietro da Verona, incaricato dal Papa di estirpare gli eretici Catari. Già all’età di 7-8 anni aveva una spiccata propensione alla religione e all’eloquenza, era in grado di tenere testa a persone molto più anziani di lui e quindi più esperte nelle dispute teologiche. Divenne dapprima frate predicatore Dominicano, poi un valido inquisitore. Inviato dallo stesso papa Gregorio IX a Milano nel 1232 per contrastare la dottrina Catara cade nella congiura ordita da alcuni cittadini milanesi, da lui inquisiti e condannati. Un sicario  raggiunse il prelato su una strada poco frequentata e lo uccise sfondandogli il cranio con un colpo di roncola.

Per questo motivo una credenza popolare, ancora oggi, vuole che il martire sia in grado di curare i mal di testa. Per questa ragione molte persone anziane si recano nella chiesa di Sant’Eustorgio a Milano, dove riposa il santo, per chiedere di lenire le emicranie,  poggiano il capo sulla pietra dove è sepolto il martire ed sperano nella risoluzione del dolore.
Riccardo Massaro
Chiesa di Orsanmichele, parallelismi.

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