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C’è un punto preciso a Firenze, dove il vento soffia sempre, può essere una brezza o una burrasca, ma certamente non calma. Un fenomeno strano dal momento che è sempre in quel punto particolare. I fiorentini, quelli più accorti conoscono il fenomeno, lo chiamano il rifrullo del diavolo.

Bisogna raggiungere la Piazza del Duomo e scorrere il lato destro per arrivare fino alla porta laterale di fronte a via dello Studio, qui siete nel punto del rifrullo del diavolo.

Se non mi credete provate a stare sul posto un certo tempo, prima o poi una raffica arriva.

La ragione per cui in questo punto soffia sempre il vento risiede nel fatto che in quel punto il diavolo è stato buggerato.

La vera storia, o leggenda se si preferisce non credere, racconta che il diavolo era nelle strade fiorentine alla ricerca di anime e camminando camminando vide in un prete una golosa anima da prendere. Lesto cominciò a seguirlo.

Il sacerdote si rese conto di essere seguito e quando si accorse che era satana in persona che lo braccava un brivido si snodò lungo la sua schiena. Allungò il passo cercando di fuggire, girò in via del Corso e poi iniziò a correre giù in via dello Studio.

Più correva più il diavolo si avvicinava.

Arrivato alla fine di via dello Studio si trovò in fronte alla Cattedrale di Santa Maria del Fiore, comprese che non aveva la possibilità di sfuggire al diavolo con la prestanza fisica, doveva provare con l’inganno. Si fermò e attese che il mefistofelico essere lo raggiungesse.

Senza fiato e con filo di voce disse a Satana: “Hai vinto, mi hai preso, ma abbi pietà, prima di dannare per sempre la mia anima permettimi di pregare per l’ultima volta”. In diavolo accettò e il prete inchinandosi in mille ringraziamenti entrò nella Cattedrale dalla porta laterale chiamata della Canonica, proprio di fronte a via dello Studio, il diavolo si appoggiò al freddo marmo in attesa.

Il prete astuto attraversa la navata e dalla porta opposta, chiamata Porta della Mandorla, scomparve dandosela gambe.

Nel frattempo il diavolo era in attesa e annoiato cominciò a sbuffare, per ogni minuto in più di attesa sbuffava sempre più forte fino a quando si rese conto dell’inganno e lo sbuffo divenne una tempesta.

Qui, da quel giorno, c’è sempre un soffio leggero oppure vento forte.

[cml_media_alt id='32']Jacopo Cioni[/cml_media_alt]
Jacopo Cioni
La storia del rifrullo del diavolo.
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Un pensiero su “La storia del rifrullo del diavolo.

  • 21 Febbraio 2017 alle 13:12
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    Ho studiato a Firenze circa 50 anni fa. Personalmente ricordo che si considerava il posto più ventilato della città (soprattutto in estate) gli scalini ch insistevano tra il campanile di Giotto e il Duomo. Di più non so.

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