Fino alla fine del diciottesimo secolo, Palazzo Spini Feroni occupava tutta la via e si affacciava direttamente sull’Arno attraverso un arco, stretto e buio. Nel 1824, per creare il Lungarno Acciaioli, vennero demoliti l’arco ed un torrione del Palazzo, ad un passo dal Ponte a Santa Trinita.

L’arco demolito era chiamato “Arco dei Pizzicotti”; si trattava di un passaggio veramente angusto e poco illuminato, dove i ragazzi, transitando (ed era uno dei loro passatempi preferiti), si divertivano a pizzicare le natiche alle malcapitate ragazze che passavano da lì.
L’Arco non era certo nato con quella funzione, il suo scopo principale era quello di garantire una difesa per il ponte, tuttavia è passato alla storia per il suo aspetto ludico.

Nel dipinto di Domenico Ghirlandaio presente nella Cappella Sassetti ed intitolato resurrezione Resurrezione del Fanciullo, del 1485 circa, si nota come dettaglio l’arco dei pizzicotti.

Gabriella Bazzani
L’arco dei Pizzicotti.

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