Quando ero bambina, la mia nonna per merenda ci dava pane, vino e zucchero. Nessuna merendina confezionata, nessun riguardo al fatto che “ai bambini il vino non va dato”. C’era molta semplicità, condita sicuramente da un’ignoranza (che è quella del non sapere) contadina, però….
Io, mio fratello, i miei cugini: siamo tutti cresciuti secondo le “regole della nonna”, che non lesinava nei condimenti e nei sapori, che ci dava pane vino e zucchero, e che ci consentiva pure un “caffè annacquato” a fine pasto, per farci giocare a fare i grandi…
Siamo cresciuti bene, nessuno di noi ha – grazie a Dio – finora avuto problemi di salute, nessuno è diventato alcolista o contratto strane dipendenze; siamo cresciuti semplicemente, in allegria e con tanti amici attorno: nessuno di noi ha avuto problemi di dislessia o di iperattività, e gli psicologi nemmeno sapevamo esistessero.
Mi domando: meglio oggi o meglio ieri?
Io la mia idea ce l’ho….

Gabriella Bazzani
Le merende della nonna.

2 pensieri su “Le merende della nonna.

  • 7 Giugno 2019 alle 1:40
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    Oh, le belle merende di quando eravamo bambini!
    Si anch’io ho mangiato il pane con il vino e lo zucchero, il pomodoro strofinato sul pane con sale, olio e aceto, la fetta di pane con sopra i fagioli appena cotti e conditi, il pane e la cioccolata che purtroppo a quei tempi non era un granchè. Già non esisteva la Nutella e le cioccolate italiane perlomeno quelle che davano a me non erano tanto buone come lo sono adesso.
    Ricordo ancora quando fu tanto pubblicizzata la prima meredina confezionata: Buondì Motta. Non vedevo l’ora di assaggiarla e quando la assaggiai ci rimasi tanto male che non la volli più
    Beh io al contrario di Gabriella Bazzani problemi di salute ne ho avuti diversi ma non certo per le merende di mia madre o di mia nonna!

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  • 28 Maggio 2019 alle 8:01
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    Anche io ho avuto nell’infanzia simili esperienze. Con gli stessi risultati. I miei genitori erano piccoli borghesi ma di origine contadina educati da atavica penuria.

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