Toponimi Galluzzo e Massapagani, origine.

In una scrittura su una pergamena fatta nella chiesa di S. Piero a Ema il 14 maggio 1091 ab. inc. (A.S.F. Diplomatico Pergamene sec. VIII-XIV, Pergamene Normali cod. id. 00002416 e Le carte del Monastero di S. Miniato al Monte, secoli IX-XII, Luciana Mosiici, L.S. Oloschki 1990, pag. 188) riguardante un atto notarile per un terreno che doveva passare di proprietà da un certo Teuzo di Teuzo all’ abbate Piero per il Monastero di S. Miniato e la Chiesa di S. Piero a Ema, si trovano mensionati nomi di persone e di luoghi con collocazione geografica che svelano l’origine dei toponimi Galluzzo e Massapagani.

Qui li elenco schematicamente:

– Il pezzo di terra in questione si trova in luogo detto “Trariora”, cioè fra i torrenti, facilmente identificabile come un terreno situato vicino alla confluenza dell’ Ema con il fiume Greve che si può raffigurare come una T coricata e in aggiunta il Fossone che allora scorreva scoperto lungo l’attuale Via Senese.

– I confini del terreno sono: I° Via (l’attuale Via di San Felice e Via Silvani -ad ovest); II° terreni di S. Miniato (a nord/est); III° rio torto (Ema-a sud); IV°………..(?).

– Il terreno “Trariora” era coltivato a cereali, coltura storica del Pian d’Ema al Galluzzo dato anche dal fatto che essendo un terreno in pianura si prestava particolarmente per questa coltivazione.

– I <<rogati testes >> che firmano l’ atto, sono: 
<<Teubaldo da Ima filii Brinci (da Ema-dal popolo di S. Felice a Ema, la chiesa era già esistente all’ epoca dell’ atto)>>, <<Martino qui vocatur Gallucza (Martino detto Galluzzo) et Gherardo filii Petri Ermize(figli di Pietro Ermize) et Bonizi filii Pagani (Bonizio di Pagano)>>.

Da tutto questo è possibile desumere che il nome del Galluzzo che a quel tempo non era un paese ma c’erano solo qualche unità di case sparse, deriva dal soprannome di quel Martino di Pietro e il nome Massapagani dal podere (massa, ant.= podere) del figlio di Pagan[i]o, i quali vivevano proprio nell’area dell’attuale Galluzzo. Si potrebbe anche aggiungere che l’ antico nome del Galluzzo fosse Trariora.

Ad ulteriore conferma di quanto sopra, sebbene a distanza di circa trecento anni, troviamo proprietari delle case più antiche del Galluzzo, proprio nei pressi dell’antico terreno “Trariora”, ovvero l’”Osteria del Galluzzo” in Via del Podestà, il “Podere Galluzzo” in Via Camillo Barni e il podere “Ponte del Galluzzo”, personaggi come Simone di Pietro di Martino, [Arasardo] Gherardo di Pietro di Martino, Andrea di Martino del Quiegia, Martino e Domenico del Quiegia e gli eredi di Piero Checi di Ciriegia (vedi Percorsi di storia per le vie del Galluzzo e di Pozzolatico A. Martinuzzi – G. Salvadori, Galluzzo 2009).

COMUNITA’ DEL GALLUZZO

Questo Martino che svolgeva l’attività di vaiaio era un antenato della famiglia fiorentina dei Del Cegia e nel Catasto della prima meta del ‘500 il cognome, non ben leggibile, dei propritari dell’ “Osteria del Galluzzo” era Del Quiegia e Del Ariegia. I Del Ciegia (iscritti proprio all’Arte dei Vaiai) fra l’ altro furono proprietari di una villa alle Campora che vendettero nel 1431.
La personalità particolare del soggetto, come a volte capita, deve avere determinato l’identificazione del luogo con quella del suo abitante. Da qui il nome “Galluzzo” che probabilmente ha iniziato ad essere usato stabilmente nel corso del XII secolo, come testimonia un racconto tratto dalla Cronaca Senese del cronista Andrea Dei in cui si racconta di un fatto, avvenuto nel 1253, in cui una compagnia di armati senesi e pisani fece una rapida scorreria infino “alla pietra del Galluzzo presso Firenze”.

Più arduo è il tentativo di collegare “Bonizio di Pagano” a qualche famiglia conosciuta in tempi più recenti. La sola congettura possibile è che si tratti di un antenato dei Paganelli. I Paganelli furono una famiglia consortile dei Canigiani tanto da assumere il loro stesso stemma. La famiglia Canigiani, pur essendo originaria di Fiesole, è stata presente su questo territorio con moltissime proprietà ed è stata anche tra le famiglie più influenti e potenti al Galluzzo dal XII\XIII secolo fino alla prima metà del XVI secolo.
E’ curioso riscontrare che il podere dell’attuale villa Vespucci (confinante proprio col podere della villa Canigiani), situato tra il popolo di S. Felice a Ema e quello di S. Lucia a Massapagani, fosse di proprietà, agli inizi del XV secolo, dei Paganelli.

Guido Salvadori
Le origini del Galluzzo.
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