Per chi abita in…

Nella storia sono esistiti uomini giusti e uomini ingiusti. Cosa differenzia l’uno dall’altro? Fondamentalmente un sentimento che si chiama eguaglianza. Giano della Bella è stato un politico che ha operato per rendere più equi gli uomini fra loro.

Giano Della Bella nasce a Firenze nella seconda metà del 1200 ed è morto in terra di Francia dopo il 1311. Ha agito in termini politici nella Repubblica di Firenze. Di nascita nobile e Ghibellina è diventato Guelfo e in seguito alla rivolta contro i  “Magnati” del 1292, di cui era uno dei sostenitori, estremamente popolare e popolano.

La sua più grande vittoria è stata far emanare dal Gonfaloniere di Giustizia Baldo Ruffoli gli Ordinamenti di Giustizia nel 1293, un testo che rappresentò il maggior cambiamento e riforma della Repubblica Fiorentina. In pratica i “Magnati”, cioè i nobili fiorentini, latifondisti e feudali, vennero esclusi dal governo della Città. Per essere eleggibile divenne necessario essere iscritto ad un’Arte e questo favorì in maniera netta il ceto borghese. Fu un grande passo per l’intera umanità, più grande di quello di Armstrong  sulla luna. Ancora erano esclusi coloro di ceto molto basso e non iscritti a nessuna Arte. La progressione verso la democrazia è un atto lento, l’inversione di questa direzione è sempre attiva.

Ovviamente i nobili non rimasero inermi al cambiamento e il Papa si mosse per “eliminare” il problema.

Bonifacio VIII mandò a Firenze Jean de Chalons quasi certamente con l’ordine di uccidere della Bella, ma il popolo era compatto intorno al suo popolano paladino e il delitto si dovette accantonare. Fu scelta la forma alternativa all’omicidio e cioè la menzogna ardita a congiura per mettere lo stesso popolo contro Giano della Bella. Tecnica usata anche oggi e con più efficacia dato i mezzi di comunicazione.

La macchinazione sortì l’effetto voluto e come ebbe poi a dire Martin Luther King “Se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone che vengono oppresse e amare quelle che opprimono.” si realizzò il proposito fu circondato da uno scontento popolare ingiustificato e cacciato di li a breve. Antonio Ciseri (Immagine sulla destra) rappresenta l’Esilio di Giano della Bella.

La speranza di poter rientrare presto in Firenze era alta, ma i “poteri forti” dell’epoca riuscirono ad isolarlo in una maniera tale da renderglielo impossibile. Prima la condanna a morte, poi la scomunica lo isolarono, ma il cosi detto carico da undici arrivò con la complicità fra il Papa e le banche fiorentine attraverso una bolla papale del 23 gennaio 1296 che minacciava di interdetto Firenze se avesse permesso a Giano della Bella di rientrare entro le sue mura. Una bolla papale ancora attiva dato che la via a lui dedicata è fuori dalle mura fiorentine.

Giano della Bella fu costretto a rimanere in Francia, forse con il nome di Jehan de Florence, e li trovò la morte dopo essersi perso nell’oblio dei ricordi. Si suppone che la morte sia avvenuta dopo il 1311 in quanto la sentenza fiorentina dell’epoca escludeva i della Bella dall’amnistia concessa ai fuoriusciti (il rimbandimento del 1315). Sembra che la scusa ufficiale per escludere i della Bella dal possibile ritorno a Firenze fu un documento pisano in cui Taldo Della Bella costituisce come proprio procuratore il nipote Cione del fu Giano, figlio di Giano della Bella che segui il padre nell’esilio francese.

Incredibile vero? Quanti anni di lotte, a partire da cosi lontano, per aumentare i diritti sociali delle persone e come oggi, in pochi anni, si sono fatti cosi tanti passi indietro. Una cosa è certa, poteri forti e banche sono sempre andati molto d’accordo, mi viene il dubbio… saranno mica la stessa cosa?

Jacopo Cioni
Jacopo Cioni
Per chi abita in… via Giano della Bella.

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