La leggenda narra che Socrate abbia commentato con un sarcastico “tanto tuonò che piovve!” il fatto che sua moglie Santippe gli avesse rovesciato addosso dalla finestra una secchiata di acqua fredda al culmine di un furioso litigio.
Socrate non aveva perso la sua proverbiale calma neanche in presenza del furore e della rabbia della consorte in quanto, da buon filosofo, aveva già calcolato in anticipo quella che sarebbe stata la reazione stizzita della donna.
Infatti il modo di dire “tanto tuonò che piovve” viene usato quando ci si riferisce all’inevitabile verificarsi di un evento che è già stato previsto da tempo.
(da “Adagi ma non troppo” di Franco Ciarleglio, Sarnus Editore)

Franco Ciarleglio
Tanto tuonò che piovve

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