Il linguaggio fiorentino non può essere indicato come un vero e proprio dialetto ma come una storpiatura o invenzione di termini che sono poi entrati nell’uso comune nel corso degli anni. Una lingua che rimane comprensibile anche al resto dell’Italia, ma che spesso lascia disorientati gli increduli ascoltatori di fuoriporta. Quante volte ci hanno guardato straniti quando si è pronunciato frasi tipo “Arrivami il cencio” oppure “Maronna come avella quel buzzone” o ancora “telo se’ messo i’ toni?”. Spesso nel discorrere vengono intercalati anche i detti locali rendendo ancora più complessa l’interpretazione.

Non provate però a scontravi con un fiorentino affermando che parla un dialetto, in Toscana non ci sono dialetti, noi parliamo italiano. Inutile insistere, la lingua italiana è nata qua grazie al sor Dante che ha reso il volgare una vera lingua vergando l’opera sua, non in latino, ma nel futuro italiano e quindi, ripeto, inutile insistere.

Se a qualche fiorentino è capitato di leggere la guida xenofoba sui fiorentini avrà capito, leggendo, di guardarsi allo specchio attraverso le pagine di un libro; vi consiglio di leggerlo, sia ai fiorentini che non. Il non fiorentino si farà un’idea di cosa significa interagire con noi. Ne riporto qui uno stralcio per darvi un’idea di chi siamo:

Poco incline a grandi passioni, il fiorentino doc è solitamente uno scontento cronico di sé stesso e soprattutto degli altri. E così se la prende con le istituzioni, la sua città, il governo, lo stato, la politica, la squadra di calcio, il vicino di casa, il cane del vicino, molto democraticamente non risparmiando niente e nessuno. Qualunque cosa accada o qualunque sia l’argomento della discussione, per lui “Glé sempre tutto da rifare”. Attenzione però a condividere i suoi malumori, perché non ama assolutamente essere aiutato dagli altri in questo continuo sproloquio: se per esempio un non fiorentino osa criticare Firenze (magari ripetendo le stesse cose che ha appena sentito dire da lui) si offende a morte! “

Quindi se giungete a Firenze, non per due giorni, ma magari ci tornate a vivere o risiedete per un periodo di lavoro o studio molto lungo vi può essere utile il nostro vocabolario locale. Con questo intento provo a realizzare una raccolta di termini all’interno della Rivista Fiorentina in modo che abbiate a disposizione le parole più comuni, ma conto sul fatto che possano esserne aggiunte altre lasciando quindi il vocabolario in continua evoluzione. Conto molto anche sui miei concittadini che possono, quando vogliono, suggerire parole che sicuramente ho tralasciato e provvederò, tempo permettendo, ad aggiungerle. La divisione del vocabolario è in tre parti ed alla pubblicazione di questo articoletto sono in via di realizzazione.

Potete trovare il vocabolario fiorentino e le prime parole inserite a questi LINK qui sotto oppure attraverso il menù a cascata sotto la voce ” Conoscere Firenze”. Ovviamente il vocabolario è in “costruzione” ma rimarrà in continua evoluzione sempre.

Il significato delle parole fiorentine. Dalla A alla I.

Il significato delle parole fiorentine. Dalla J alla Q.

Il significato delle parole fiorentine. Dalla R alla Z.

Jacopo Cioni
Vocabolario fiorentino per turisti e residenti di lunga durata.

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