Il patrono di Firenze è legato a tantissime storie e leggende, alcune più conosciute altre meno.

Alcune sono ritualità di origine sia pagana che cristiana. Una di duplice genesi era la ritualità di accendere dei fuochi per la festa di San Giovanni. I fuochi si dovevano accendere nella notte tra il 23 e il 24 giugno, questi falò nella tradizione pagana, avevano lo scopo di purificare e propiziare la fertilità oltre che il compito e il potere di allontanare la sfortuna e le malattie. Nella tradizione cristiana si legano invece alla figura di San Giovanni Battista e alla sua morte. Infatti il fuoco, data la morte di Giovanni per decapitazione, rappresenta e simbologia un elemento che purifica e porta alla rinascita. Nell’aspetto pagano della ritualità vi era anche saltare al di la del fuoco per suggellare l’amore, l’amicizia (si diventava “compari”) e rafforzare i legami. 

Una aspetto poco conosciuto della notte di San Giovanni è che è considerata, in alcune tradizioni, “la notte delle streghe”; notte durante la quale le streghe si radunano e raccolgono erbe magiche. Nel tempo questa notte è stata considerata propizia per la raccolta di erbe officinali, che si crede abbiano poteri curativi e protettivi. Non a caso esiste una pianta in particolare che porta il nome di erba di San Giovanni, e non a caso nella notte del patrono fiorentino si realizza l’acqua di San Giovanni.

Un’altra tradizione popolare è la “barca di San Giovanni“. Questa tradizione consiste in un rito che si dice porti fortuna e che consiste nel creare una piccola barca con materiali naturali e osservare come si comporta nell’acqua, ed a seconda del suo comportamento, naviga tranquilla o tende ad affondare, si può predire il prossimo futuro. Una versione alternativa della barca di San Giovanni è fatta ponendo un albume di un uovo dentro un contenitore trasparente e contenente acqua limpida. Il recipiente deve poi essere appoggiato all’esterno e lasciato riposare tutta la notte. Il giorno dopo si osserva l’albume che distribuitesi nell’acqua assume l’immagine come delle vele di una baca. Se le vele sono spiegate, potrebbe indicare l’arrivo di una stagione favorevole caratterizzata dal sole e da condizioni climatiche piacevoli. Al contrario, se le vele sono chiuse, potrebbe suggerire una stagione difficile caratterizzata da piogge abbondanti o avverse. Se l’albume, invece, nella forma assomiglia ad un uovo si prospetterà una gravidanza imminente, se assume la forma di una torre allora presto ci sarà un cambiamento di residenza, se compaiono una serie di bollicine un matrimonio è alle porte.

Una tradizione sempre legata alla notte delle streghe è quella legata al fatto che le fattucchiere si riunissero attorno ad un albero di noce ed è per questo che nella notte del 23 andrebbero raccolte le noci e nella giornata del 24 fatto il nocino.

Tra tutte una tradizione si conserva da tanti anni a Firenze, è quella dei “fochi” della notte del 24. Anche stasera, alle 10.00, sarà onorata. Andate a vederli sapendo che tanto “E l’erano meglio quelli dellanno scorso!”.

Jacopo Cioni Gran Cerusico
Alcune leggende popolari sulla festa di San Giovanni
Tag:                                 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.