Nasce a Firenze nel quartiere San Lorenzo alle ore 5.30 un mercoledì del 18 dicembre del 1754. I genitori sono Lorenzo Susini e Maria Annunziata Verraccini.
Susini è stato un famoso ceroplasta, specializzato nella realizzazione di modelli anatomici, ma cominciò i suoi studi nell’ambito artistico, specializzandosi nella pittura su vetro, nella scultura in bronzo, nell’incisione su rame e nella lavorazione della scagliola, un tipo di gesso fine usato in edilizia e in scultura.
Nel 1771 si iscrisse all’Accademia di Belle arti con ottimi profitti, tanto da conseguire per il primo e il secondo anno di corso, il premio per la scultura. Alla fine del 1772 lavorava già nello studio dello scultore Pompilio Ticciati, quando fu notato da Felice Fontana.
Il famoso modellatore nel 1773, a soli diciannove anni, ed entrò a lavorare nel laboratorio di ceroplastica del Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze, ovvero nell’Officina ceroplastica fiorentina. Qui operò per tutta la sua vita, diventando anche direttore della struttura.
I suoi primi studi anatomici furono fatti con Felice Fontana tra il 1730 e il 1805 grazie alle dissezioni praticate su cadaveri da Paolo Mascagni e da Filippo Uccelli. Susini creò molti modelli anatomici in cera il cui risultato si poneva a metà strada tra scienza ed arte.
Le sue opere sono conservate in diversi musei tra cui:
Il Museo di storia naturale dell’Università di Firenze nella sezione di zoologia “La Specola”; nel Museo Galileo di Firenze, ma anche nel Museo delle cere anatomiche Clemente Susini di Cagliari, nel Museo per la Storia dell’Università di Pavia Sala Scarpa e nel Museo di Palazzo Poggi, Bologna.
La ceroplastica era stata introdotta a Firenze dopo essere nata e sviluppata a Bologna. Qui il cardinale Prospero Lambertini e in seguito papa Benedetto XIV, avevano impiantato già dal 1741 un Museo di cere anatomiche, ospitato nell’Accademia delle scienze dell’Istituto di Bologna. A realizzare le opere conservate al suo interno, erano stati artisti come Ercole Lelli e Anna Morandi Manzolini.
Nel 1770 Giuseppe Galletti, chirurgo dell’Arciospedale fiorentino di S. Maria Nuova, che aveva già operato a Bologna, ingaggiò lo scultore Giuseppe Ferrini per la realizzazione di alcuni modelli ostetrici e anatomici che non sfuggirono all’attenzione del Fontana, che intanto nel 1771 aveva ottenuto dal Granduca Pietro Leopoldo, l’autorizzazione ad aprire un’officina di ceroplastica all’interno dell’Imperiale e Regio Museo di fisica e storia naturale (La Specola).
Il Granduca dapprincipio non aveva manifestato grande entusiasmo per questo progetto a causa del suo disgusto per le autopsie. Fu Fontana che intercesse a favore del progetto, spiegando al nobile che una raccolta di cere anatomiche avrebbe reso superflue ulteriori dissezioni.
“La Specola”, è sita in via Romana a Firenze, è una delle sedi del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze.
Unica al mondo per antichità e vastità, anche se ne esiste un’altra a Vienna realizzata dalle stesse mani dei tecnici fiorentini, fu voluta dal Granduca Pietro Leopoldo e dal primo direttore del Reale Museo di fisica e storia naturale Felice Fontana con lo scopo di insegnare l’anatomia tridimensionalmente, senza bisogno di ricorrere alla dissezione di cadaveri. Le statue modello erano tutte realizzate in cera e particolarmente verosimili e dettagliate. Furono realizzate tra il 1771 e la seconda metà del XIX secolo e raggiungono i 1400 esemplari. Quelli esposti però sono solo una parte di quelli realizzati. Per la conservazione, le cere richiedono una temperatura costante di circa diciotto gradi.
Sono opere particolarmente suggestive, fra quelle intere è sorprendente lo Spellato, un corpo disteso con i muscoli e i vasi sanguigni ben visibili, compresi i capillari, che furono realizzati facendo scivolare la cera con dei fili di seta. I modelli utilizzati furono dei cadaveri provenienti dall’ Arciospedale di Santa Maria Nuova. Con questi prima si realizzavano dei modelli in argilla per fare i calchi in gesso, nei quali successivamente veniva colato un miscuglio di cere, resine e coloranti. Molto interessanti a livello scientifico sono i modelli di anatomia patologica, prova inconfutabile delle condizioni di salute dei malati alla fine del Settecento.
Molte delle cere presenti sono state eseguite dal Susini o dai suoi allievi nell’Officina ceroplastica fiorentina.
Il Museo Galileo, già Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze, si trova in piazza dei Giudici, vicino alla Galleria degli Uffizi, nella sede di Palazzo Castellani, un edificio di fine XI secolo, già noto ai tempi di Dante come Castello d’Altafronte.
Nel 1776 il granduca Pietro Leopoldo di Lorena fondò il Reale Museo di Fisica e Storia Naturale: nella sua sede di Palazzo Torrigiani, dove si trova l’attuale Museo della Specola, fu trasferita l’intera collezione medicea. Nuovi strumenti di matematica, fisica, meteorologia ed elettricità, molti dei quali costruiti nelle officine del museo, nucleo della collezione lorenese. Nel 1841, per volere di Leopoldo II di Lorena (1797-1870), nel Reale Museo di Fisica fu costruita la Tribuna di Galileo, dove vennero esposti strumenti e cimeli del grande scienziato, oltre agli strumenti rinascimentali e dell’Accademia del Cimento.
Clemente Susini muore a Firenze nel 1814. Dopo la sua morte, Susini fu ricordato con un necrologio anonimo apparso sul supplemento della Gazzetta di Firenze del 15 ottobre 1814 e da un’iscrizione fatta incidere in latino dal conte Girolamo Bardi, direttore del museo, sul marmo della sua lastra tombale nel chiostro della SS. Annunziata di Firenze.
Le opere di Susini non possono non far tornare alla mente quelle della mostra Real Body, recentemente riproposta ma dedicata agli studi anatomici di Leonardo da Vinci. Le due mostre toccarono varie città italiane tra cui anche Firenze e Roma (ne parlammo a suo tempo). Si tratta di corpi veri, “reali”, donati alla scienza e trattati con la plastinizzazione.


