Prima parte
Famiglia fiorentina proveniente dal “piovier d’Acone”, cioè dal piviere d’Acone in Val di Sieve – Ponte a Sieve (Piviere territorio di giurisdizione di un Pievano) derivato dal latino “Medievale – plebarium”. Dante ci parla di loro nella Divina Commedia del Paradiso “Sariano i Cerchi nel piovier d’Acone” appartenente alla signoria dei Donati. Forse il capostipite della famiglia un certo Cerchio diede il nome ai discendenti, si stabilì in Firenze nel 1212, poco dopo lo troviamo nel Collegio fra i Rettori dell’Arte della Lana. Questi avevano poteri di podestà e garantire la qualità dei prodotti e regolare l’attività commerciale. Il figlio di Cerchio Oliviero o Vieri, si sposò due volte. La prima moglie era forse una Portinari dalla quale ebbe dodici figli maschi e dalla seconda, di cui si ignora il nome e il casato sei femmine. Vieri fu quello che creò la fortuna della famiglia. Fondò una banca, un fondaco con pregiate stoffe di Francia e Fiandra. Praticò l’attività usuraria e l’acquisto dei beni da confisca ai colpiti dall’accusa di eresia.
Il figlio maggiore dei maschi Oddarrigo fu Console nel 1234 dell’Arte Maggiore di Por Santa Maria, dal 1246 socio della Compagnia fondata dal padre. Ne divenne Proprietario alla morte di Vieri avvenuta nel 1254. Suo fratello Cerchio, ne divenne proprietario, quando nel 1265 gliela cedette. Torrigiano fu il padre di Vieri o Oliviero, comandante dei feditori a cavallo del Sesto di Por San Piero nel 1289 a Campaldino contro Arezzo, e della Terziaria francescana, la Beata Umiliana (1219/1246), e una omonima andata sposa a Corso Donati. Di lei si racconta che sia morta quando Corso era Podestà a Treviso. Torrigiano Cerchi, venne fatto prigioniero nella sconfitta subita ad opera dei Senesi nel 1260 a Montaperti. Mentre in Firenze suo fratello Cerchio, benché di parte Guelfa, teneva esteriormente un atteggiamento favorevole ai Ghibellini vittoriosi. La famiglia Cerchi, come tante, fu coinvolta nella lotta fratricida fra Guelfi e Ghibellini, subì nel 1248 la distruzione di un palazzo di loro proprietà, fuori delle mura, nei pressi di Sant’Ambrogio.



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