Le Consorterie o Società delle torri a Firenze

1° parte

2° parte

3° parte

Un esempio di torre di una Consorteria, è data dalla torre dei Consorti o del Leone, fondata nell’anno Mille, si trova nel centro storico cittadino sul Lungarno Acciaioli. Ha resistito alle ingiurie del tempo e alle distruzioni fatte dall’esercito tedesco in ritirata, durante la Seconda Guerra Mondiale. Restaurata, dall’architetto Nello Baroni, si trova nel suo posto originario. In quella torre al tempo delle lotte cittadine fra Guelfi e Ghibellini, per difendersi dai nemici, si riunirono 18 famiglie Guelfe le più importanti: i Vinciguerra, dei Giurianni, dei Baldovinetti, dei Pepi, degli Adimari, dei Mannelli, dei Belfradelli, dei Buccatondi, dei Lupicini.

Al tempo della fazione Guelfa vincitrice, avvenne una scissione nella fazione cittadina. Una parte si riunì nella consorteria dei Bianchi, con a capo il potente mercante Vieri dei Cerchi della quale facevano parte: Dante Alighieri, Schiatta Amati, Portinari, Bronti, Lapo Saltarelli, Donato Ristori e Petracco Petrarca (padre del futuro poeta Francesco Petrarca) e tutto il popolo grasso. Volevano l’indipendenza politica e una autonomia dal Pontefice, rifiutando la sua ingerenza nel governo cittadino.

L’altra fazione si chiamavano Neri, rappresentanti le famiglie ricche cittadine. Ammettevano il controllo del Papa negli affari cittadini, essendo legati da interessi economici e l’espansione della autorità del Pontefice a tutta la Toscana. A capo dei Neri era Corso Donati, Sinibaldo Donati, Rosso e Rossellino della Tosa, Pazzino e Giachinotto de Pazzi, Geri Spini, Porco Ranieri e Albizzo Franzesi.

Questa lotta intestina si risolse con la vittoria dei Neri con l’appoggio decisivo del Papa Bonifacio VIII e l’esilio dei capi Bianchi e quello perenne del poeta Dante Alighieri.

Purtroppo, con il passare del tempo le guerre fraticide fra Guelfi e Ghibellini, e lo sciagurato risanamento ottocentesco, hanno cambiato il volto del centro di Firenze. Oggi di queste torri, ne sono rimaste poche. Ancora in piedi a sfidare i secoli sono: la torre di Palazzo Vecchio o Torre di Arnolfo, la torre dei Consorti, la torre della Castagna (il primo rifugio dei Priori), la torre dei Donati, Il campanile di Giotto, la torre del palazzo del Bargello (la Volognana), la torre dei Lamberti, la torre dei Mannelli (ai piedi del Ponte Vecchio), torre della Zecca, torre della Serpe, torre di San Niccolò, torre degli Alberti, torre degli Albizi, torre degli Angiolieri, torre dei Barbadori, torre dei Belfredelli, torre dei Benizzi, torre dei Buondelmonti, torre dei Della Bella, casa torre dei Foresi, torre dei Ghelardini, torre della Pagliazza, torre dei Gianfigliazzi, torre dei Giuochi (museo casa di Dante), torre dei Lanfredini, torre dei Nerli (detta Galganetta), torre dei Peruzzi, torre dei Ramaglianti, torre dei Rossi-Cerchi, torrino di Santa Rosa, torre dei Visdomini, torre del Mascherino e altre.

Alberto Chiarugi
Le Consorterie o Società delle torri a Firenze: 3° parte
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