Da molto tempo, spilucchiando qua e là tra i vari siti Internet, sono alla disperata ricerca di foto o recensioni di un cinema che ha avuto una particolare importanza nella mia infanzia, ma purtroppo fino ad ora senza successo.
Mi riferisco al cinema Ausonia, un cinema all’aperto e a carattere tipicamente familiare, a cui si accedeva da via Gaetano Milanesi. Un cinema che per noi bambini del rione era come un fantomatico Paese dei Balocchi che prendeva vita ogni sera d’estate. Sotto lunghi tubi di luci al neon, fissate sui muri laterali, si percorreva un piccolo sentiero che si apriva dalla strada verso l’interno. Al calore dei neon guizzavano rapidi i gechi. Fughe repentine che noi ragazzi seguivamo nelle loro evoluzioni con occhiate timorose e affascinate.
In fondo al sentiero un cancelletto con l’addetto alla vendita dei biglietti, quello che chiamavamo “la maschera”. Il suo nome era Eugenio ed essendo il fratello di un nostro amico, grazie a lui, potevamo prenotare per tempo i posti per la nostra numerosa famiglia.
Fissate fra piccoli ciottoli bianchi, lunghe file orizzontali di sedie di ferro, tutte collegate tra loro, arredavano la “sala “. Su un lato, chiaro e luminoso un chiosco dove venivano vendute bibite e salati. Ricordo i semi di zucca venduti in coni ricavati dalla pagine di una vecchia “Settimana Enigmistica” o i lupini pescati in una conca maculata di verde e scolati sulla carta gialla. Il tutto annaffiato da aranciata o da gazzosa (i Bartali e Coppi delle bibite di quel tempo) regolarmente servite e scolate con la “‘annuccia”. Sull’altro lato, piccoli punti tremuli di lucciole vaganti. E tutto questo sotto un tetto naturale di stelle che adesso, purtroppo, non si vedono più.
La sera il luogo si animava con proiezioni di film con attori famosi, un western o la solita commedia americana, musical dove c’erano più canzoni che storia, ma che sapevamo avrebbe attratto adulti, nonni e bambini. I ragazzi, grazie alla fantasia diventavano eroi per una sera e le ragazzine adoranti sognavano di romantiche notti passate col fascinoso divo del momento.
Il destino ha voluto che io adesso ci abiti in via Milanesi, e che il retro della mia casa dia proprio su quel sentiero su cui adesso si affacciano appartamenti e giardini. Devo far lavorare la forza del ricordo per ritrovare quella piccola oasi di estate che ci rendeva così felici e univa famiglie e amici; i saluti, le risate e la semplicità….
E nel ricordo delle bucce succhiate e scartate dei semi e che, al momento in cui apparivano i nordisti a liberare i pionieri dall’assalto dei Sioux, ci saltavano addosso come pulci per gli scossoni COMPATTI dell’intera fila con i ragazzi pazzi di gioia e le urla che spesso sovrastavano la musica che accompagnava uno splendido “THE END “.
Spero che qualcuno possa leggere i miei ricordi, magari imperfetti, alterati dagli anni e possa condividerli con me, possibilmente con foto che purtroppo io non ho e che sarebbero un regalo per me, e un ricordo da poter accarezzare con gli occhi e non solo, come oggi faccio, col rimpianto e con il cuore…

anche io andavo spesso all’Ausonia pur abitando in via Masaccio … ma era mia nonna che stava in piazza della Vittoria che mi dava i soldi per andarci