Per frenare gli episodi delinquenziali e violenti nella città di Firenze, la Signoria decise di istituire nel 1353 gli Otto di Balia, formato da otto saggi cittadini due per ogni quartiere. Essi decisero di nominare quattro ufficiali di polizia forestieri, abitanti ad almeno quaranta miglia dalla città. Ad ognuno di essi venne assegnato un Notaio e cinquanta famigli armati (Sbirri) per sorvegliare la città.

Durante la guerra degli Otto Santi (Firenze e città assoggettate contro il Papato Avignonese) nel 1376, per mantenere l’ordine pubblico venne istituita la Magistratura degli Otto di Guardia e Balia. I Signori Otto avevano l’attributo di “Balìa”, cioè avevano poteri dittatoriali per un tempo determinato (quattro mesi). Avevano potere di vita o di morte , e potevano torturare i prigionieri per farli confessare i loro delitti, fino alla perdita della vita.

Questa Magistratura insieme ad altri sedici consiglieri, si riuniva in Santa Maria Novella per emanare ordinanze in tema di sicurezza cittadina. Non Poterono arginare il tumulto dei Ciompi, anzi furono sciolti e fu tolta loro ogni autorità quando Michele di Lando divenne Gonfaloniere.

Al loro posto nel 1378, vennero costituiti gli “Otto di Guardia” con mandato di vigilanza e polizia giudiziaria nella città e nel contado, per prevenire disordini e ruberie.

Quando nel 1380 Carlo d’Angiò Durazzo, scese in Italia per raggiungere Napoli (per prendersi il trono), si fermò ad Arezzo. La Signoria temette che si alleasse con i Ghibellini per attaccare Firenze, furono creati gli “Otto di Guardia e Balìa” per la sicurezza della Repubblica- Lo stemma di questa magistratura era; Scudo bianco con al centro un cavallo bianco al passo, gualdrappa metà verde e metà bianca. Aveva sulla parte bianca un cerchio bianco con al centro la croce rossa del Popolo. E montato da un cavaliere in armatura elmo e cimiero, armato di spada impugnata verticalmente, e scudo bianco con croce rossa del Popolo.

Con l’abolizione dei Tribunali delle Arti e di altre Corti Criminali, ebbero l’incarico di reprimere e giudicare rei e reati, divenendo la Magistratura più importante di Firenze. Essi furono durante la Repubblica fiorentina del 1527/30 i più fieri oppositori dei Medici.

In città si notano ancora adesso sui muri di palazzi signorili, chiese e conventi i Bandi di Pietra dei Signori Otto, dove venivano vietati giochi di; Palle, o pallottole, di fare strepiti, mercati, e sosta di meretrici a tot braccia di distanza dalle abitazioni civili e da costruzioni religiose, sotto pena di; Pena pecuniaria, pene corporali a loro discrezione avendo “Balìa” sui rei.

Nel Corteo della Repubblica Fiorentina, sono posizionati dietro il Gonfalone scortato dalla Famiglia di Palazzo. Sono in numero di sette comandati dal Sergente. Tutti indossano una corazza, bracciali, fiancali, borgognotta piumata, scarpe rosse a “piè d’orso” e calze azzurre, al fianco una spada. Il comandante si differenzia per la sciarpa di seta rossa nappata indossata a tracolla, e borgognotta piumata con tre creste, spada con elsa a gabbia. Inoltre sono rappresentati nel Gruppo delle Magistrature, dove sulla bandiera si vede chiaramente il loro stemma.

Alberto Chiarugi
Sergenti degli Otto di Guardia e Balia.

3 pensieri su “Sergenti degli Otto di Guardia e Balia.

  • Pingback:FlorenceCity-Rivista Fiorentina - Piazza delle Pallottole e la sua storia

  • 14 Luglio 2019 alle 23:55
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    Poveri ragazzi di Firenze dell’epoca! Non avevano un posto per giocare, dovevano tenersi distanti non ricordo quante braccia dalle chiese ed allora a Firenze ce n’era una ad ogni piè sospinto, dai conventi ed anche quelli abbondavano assai e così via. Anche le meretrici che sappiamo esser sempre esistite avevano vita molto dura assai peggiore dei ragazzi. Ma quello che impauriva tutti è che gli otto di guardia e balia avevano potere e potevano fare al malcapitato quello che volevano senza che questo potesse appellarsi a qualcuno o qualcosa. Non era decisamente un bel tempo quello…

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