
Guerra civile a Firenze: Guelfi e Ghibellini
Buondelmonte dei Buondelmonti figlio di Tegghiaio di Buondelmonte fu un cavaliere fiorentino. Non ci sono notizie sulla sua data di nascita. Le prime notizie su di lui si hanno quando insieme al fratello Gherardo vendette ai monaci di Passignano coloni e terre di suo proprietà.
E’ entrato con la sua morte nella storia di Firenze assassinato dagli Amidei per uno sgarro fatto a loro, mancando a una promessa di matrimonio andata in fumo per l’innamoramento del Buondelmonti di una altra donna.
Dal suo assassinio avvenuto il giorno di Pasqua del 1215, si fa risalire la divisione della città in Guelfi partigiani del papa, e Ghibellini parteggianti per l’Imperatore. Per questa divisione molti nobili e semplici cittadini si schierarono nelle due fazioni combattendosi in città e in battaglie con alterni successi in una guerra fratricida durata più di un secolo che portarono a primeggiare, anche se temporaneamente, una delle due parti fino alla vittoria definitiva dei Guelfi nella battaglia di Benevento del 1266 e la morte di Re Manfredi.
Divisione dei partiti Guelfi e Ghibellini per Sestiere. (tratta dal Villani)
Sesto di Oltrarno Guelfi: Nerli, la casa dei Giacoppi detti Rossi, Frescobaldi, Bardi, Mozzi; Ghibellini: Gangalandi, Obbriachi, Mannelli.
San Pier Scheraggio Guelfi: la casa dei Pulci, Gherardini, Foraboschi, Bagnesi, Guidalotti, Sassetti, da Quona, da Volognano, Lucardesi, Chiermontesi, Compiobbesi, Cavalcanti; Ghibellini: la casa degli Uberti (capi della fazione), Fifanti, gl’Infangati, Amidei, da Volognano, Malespini, (per le angherie subite dagli Uberti divennero Guelfi).
Sesto di Borgo Guelfi: la casa dei Buondelmonti (capi della fazione), la casa dei Giandonati, Gianfigliazzi, la casa degli Scali, la casa dei Guidalotti, la casa degli Importuni; Ghibellini: la casa degli Scolari (del ceppo dei Buondelmonti), la casa dè Iudi, la casa dei Galli, i Cappiardi;
Sesto di San Brancazio Guelfi: Bostichi, Tornaquinci, Vecchietti; Ghibellini: Lamberti, Soldanieri, Cipriani, Toschi, Amieri, Migliorelli, Pigli (una parte di loro si fecero Guelfi).
Sesto di porte al Duomo Guelfi: Tosinghi, Arrigucci, Agli, Sizzii; Ghibellini: Barucci, Cattani da Castiglione e da Cersino, Agolanti, Brunelleschi (parte di loro si fecero Guelfi).
Sesto di porte San Piero Guelfi: Adimari, Visdomini, Donati, Pazzi, què della Bella, Ardinghi, Tedaldi detti què della Vitella, Cerchi (mercanti); Ghibellini: Caponsacchi, Lisei, Abati, Tedaldini, Giochi, Galigari.
Questa divisione cittadina si acuì fortemente e andò peggiorando quando Siena ghibellina si legò a quelli fiorentini nel 1251 con un patto di mutua assistenza. Anni dopo nel 1255 Siena venne sconfitta in battaglia dalla Guelfa Firenze e dovette sottoscrivere un accordo, dove si impegnava a non accogliere i fuoriusciti da Firenze, Montepulciano e Montalcino. Il patto non venne rispettato dai senesi, quando dopo una fallita rivolta in Firenze, i Ghibellini furono costretti a lasciare la città. Questo episodio di mancato rispetto dell’accordo sottoscritto, indusse i Guelfi fiorentini a muovere guerra contro Siena e i suoi alleati, venendo sconfitti nella sanguinosa battaglia di Montaperti del 1260.

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