LA REGIONE TOSCANA TEATRO DI UNA GRANDE IMPRESA

Negli anni ’30 del secolo scorso nei primi Gran Premi automobilistici, le macchine italiane, pativano grandi sconfitte da parte delle case tedesche Mercedes-Benz, e Auto Union. Con i piloti Rudy Caracciola, Luigi Fagioli e Achille Varzi, davano solenni bastonature alla casa automobilistica milanese Alfa Romeo, malgrado avessero in squadra un fenomeno come Tazio Nuvolari e il bravo Luis Chiron.

Il regime nella persona del Duce, stanco di subire la supremazia dell’industria automobilistica tedesca, ordinò ad Enzo Ferrari, all’epoca direttore corse della casa italiana, di porre fine alle sconfitte.

Il Drake con l’ausilio del Capo Tecnico della scuderia, ideò una macchina mai vista prima. Una auto con due motori, per aumentarne la potenza. I motori da 8 cilindri ciascuno con 2904 cm3, vennero sistemati nel telaio di una vecchia auto da corsa modello “P3” modificata, sistemati uno davanti ed uno dietro al pilota.
Il collaudo venne effettuato sul tratto autostradale della Brescia – Bergamo il 10 aprile 1935 con ai comandi l’asso dei motori Tazio Nuvolari. La velocità raggiunse i 280 Km/h, con la segreta speranza di poter raggiungere con modifiche i 340 Km/h. Il pilota comunicò ai tecnici la difficoltà riscontrata nella trasmissione dell’elevata potenza, ed il precario equilibrio di ripartizione sulle ruote.

Per risolvere questi inconvenienti, vennero progettati due nuovi motori da 3165 cm3, con una potenza complessiva di 540 CV, per ottenere una maggiore elasticità di trasmissione. Nel mese di maggio dello stesso anno al Gran Premio di Tripoli in Libia, furono schierate due auto con i nuovi motori guidate da Nuvolari e Chiron, ma come le altre volte le Alfa, furono sonoramente battute con enormi distacchi dalle Mercedes-Benz W5 e dall’Auto Union Type B.

Dopo un’altra umiliante sconfitta subita nel Gran Premio dell’AVUS in Germania, Nuvolari suggerì a Ferrari e al progettista Bazzi di abbandonare la “Bimotore” inadatta a correre nei circuiti e tornare alla vecchia Alfa “P3” in attesa di auto e tempi migliori. Prima di abbandonare questo progetto, venne tentato di portare in Italia il record europeo di velocità stabilito nel febbraio del 1935 da Hans Stuck alla guida dell’Auto Union Type B, sulla autostrada Firenze – Mare nei pressi di Lucca sul Miglio lanciato alla velocità di Km/h 320.

Le prove furono effettuate sulla stessa autostrada ad Altopascio, finché il giorno 15 giugno 1935, la “Bimotore” con alla guida Nuvolari stabilì il nuovo record europeo sul chilometro lanciato alla velocità di Km/h 321,428 orari e del miglio lanciato di Km/h 323,125, con una punta massima di 364 Km/h. Questi record vennero raggiunti malgrado che nei giorni precedenti nelle prove, la macchina avesse rischiato di finire fuori strada per le violenti folate contrarie del vento e la sua instabilità, riuscendo a rimanere in strada per l’abilità di Nuvolari. Con la riconquista del record di velocità, finiva l’epopea della “Bimotore” che con la sua breve vita, aveva tentato di ostacolare la supremazia delle auto di costruzione tedesca.

Alberto Chiarugi
L’autostrada Firenze-Mare ed il record di velocità
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