Olimpia Maidalchini

Oltre ad essere un modo di dire molto conosciuto, “chi dice donna dice danno” è anche un “bisticcio”, vale a dire un metodo nel quale nello stesso discorso si accostano intenzionalmente parole che abbiano una certe somiglianza formale, ma una radice diversa. E’ il caso appunto di “donna” e “danno”.

Questo adagio non vuole certo denigrare la donna, ma piuttosto deve essere inteso, almeno nell’intenzione popolare toscana, come un’esaltazione della figura femminile che, posta al centro degli interessi maschili, ne diventa gioia e delizia ma allo stesso tempo anche angoscia e sofferenza, finendo per essere inevitabilmente la causa scatenante e il capro espiatorio di ogni problematica maschile.

L’origine di questo detto risale alla Roma del 1600 e si riferisce esplicitamente a Olimpia Maidalchini, nobildonna detestata ma anche molto temuta nei salotti romani. Avida, ambiziosa e estremamente determinata, Olimpia si introdusse nella società romana sposando un nobile molto più vecchio di lei e scalando poi in maniera inarrestabile la gerarchia della corte pontificia fino a diventarne la dominatrice assoluta, raggiungendo potere e ricchezze al punto da essere chiamata ironicamente “la papessa”.

(da “Adagi con brio” di Franco Ciarleglio, Sarnus Editore)

Franco Ciarleglio
Chi dice donna dice danno.

Un pensiero su “Chi dice donna dice danno.

  • 28 Luglio 2019 alle 10:13
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    Interessante.
    La donna è il “danno” più utile della specie umana.
    Purtroppo usata e sfruttata in tutti i sensi, anche nei paesi occidentali: in quelli orientali …

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