Thomas Stibbert, colonnello delle Coldstream Guards, giunse in Italia dal Norfolk dopo le campagne militari contro Napoleone a Roma e poi a Firenze dove si sposò con una donna Toscana Giulia Cafaggi. Dalla loro unione nacque Frederick nel 1838, influenzato dalla cultura Inglese del padre, indiana del nonno (governatore del Bengala)  e italiana grazie alla madre, nel 1866 si guadagnerà una medaglia d’argento affiancando i Garibaldini. Con la maggiore età entrò in possesso del patrimonio familiare che riuscì a far fruttare con buoni investimenti. Appassionato collezionista nel 1906, alla sua morte, donerà a Firenze uno stupendo museo ricco di armi bianche e da fuoco che vanno dal medioevo alla fine del 1800.
Nel Museo Stibbert, sito in via Federigo Stibbert 26, si apprezzano collezioni di armi e armature del XII, XV, XVI secolo di origine Italiane, Francesi, Tedesche, Islamiche e Giapponesi.
A parte qualche errore espositivo, dove alcune armature sono mescolate con altre di tipo diverso ed epoca diversa, il museo è davvero ricco sia di quantità che di qualità di armi e armature medievali soprattutto del 1400 e del 1500.
I manichini, in tutto il museo, indossano armature e simulano cavalcate verso guerre immaginarie sfoggiando tutta la loro bellezza e forza bellica. Un paradiso per ogni appassionato di questo periodo storico. La maggior parte delle armature sono esposte senza neanche essere protette da una teca e questo permette al visitatore di avvicinarsi sino a sfiorarle con il naso. Intarsi ed abbellimenti delle armature possono essere così fruibili a tutti.
In alcune teche vengono esposte manopole, spallacci, elmi, spade, lance, salvare, picche, partigiane, daghe, fucili e pistole. Un occasione unica per gli amanti e appassionati.  La visita viene condotta e resa fruibile attraverso gli stessi custodi che illustrano e spiegano, senza approfondire troppo, quello che viene mostrato. Il loro principale compito è accompagnare il turista controllando che non tocchi niente e regolando la permanenza degli stessi nelle varie stanze letteralmente sommerse fino al soffitto di oggetti bellici pieni di fascino.
Riccardo Massaro
Museo Stibbert
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