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Canto dei Bischeri

Vi hanno mai detto: “oh bischero!“? A Firenze bischero ha un ben determinato significato. Forse nel resto d’Italia non è una parola di uso comune, quindi se un fiorentino vi dice “oh! che sei bischero!” significa che ti sta appellando come persona non capace di fare i suoi interessi, un ingenuo, uno poco furbo. Non offendetevi però, è un’intercalare faceto, a mezza strada fra l’offesa e la burla. Come diceva Curzio Malaparte, “I fiorentini sono l’unico popolo sulla terra ad avere il cielo negli occhi e l’inferno in bocca”.

La parola bischero si è insinuato in molti modi di dire fiorentini. E’ sovente sentire:

Oh! che sei bischero!” ad indicare l’ingenuità nel gestire i propri interessi da parte dell’interlocutore, e se c’è molta confidenza “Vaia bischerone!

Si sente spesso l’esclamazione: “Pe’ bischeri non c’è paradiso“, nel senso che non trovano mai pace, oppure “Tre volte bono vol di’ bischero!” a significare che ad essere troppo buoni si passa da poco furbi o ancora “l’ha il quarto d’ora del bischero” nel senso di vivere un momento di pura stupidità e ancora “tra bischeri s’annusano” a significare che i poco furbi si ritrovano assieme, di nuovo “andare a bischero sciolto” cioè comportarsi stupidamente senza ragione ed infine “per i’ malato c’è la china ma pè i’ bischero un c’è medicina” a significare che se uno l’è bischero lo è tutta la vita.

La parola bischero è derivata da un cognome di una nota famiglia fiorentina, I Bischeri.

I Bischeri furono una famiglia fiorentina con una notevole importanza economica e politica nella Firenze medievale. In Firenze si ritrovano i Bischeri fin dalla metà del 1200 sia come mercanti e possidenti oltre a ricoprire varie cariche pubbliche e religiose infatti annoverano ben 15 priorati e due Gonfalonieri di Giustizia.

La famiglia Bischeri aveva propria dimora e molti possedimenti nella zona tra Piazza del Duomo e Via dell’Oriuolo, il cui canto infatti si chiama “Canto dei Bischeri”.

Per quale ragione il cognome Bischeri è diventato oggetto di scherno e poi parola di uso comune nell’intercalare fiorentino?

Intorno al 1294 la Repubblica Fiorentina avviò un progetto mastodontico, la costruzione del Duomo. L’antica cattedrale dedicata a Santa Reparata era divenuta troppo piccola rispetto alla città di Firenze e la Signoria desiderava sostituirla con qualcosa che rappresentasse degnamente Firenze. Oggi infatti all’interno della Cattedrale di Santa Maria del Fiore si possono visitare gli scavi iniziati nel 1966 e terminati nel 1972 che permettono di accedere ai resti dell’antica cattedrale.

Questo progetto, l’edificazione del Duomo, si necessitava di liberare l’area dalle costruzioni limitrofe presenti, costruzioni che furono acquisite dalla Signoria. Molte di queste proprietà erano della famiglia Bischeri, la quale visto l’aumento di valore dell’area rifiutò l’offerta di denaro della Signoria più volte.

Si racconta che a forza di tirare sul prezzo fecero perdere la pazienza al governo fiorentino in quale non solo ridusse e modificò l’area di intervento escludendo molte delle proprietà della famiglia Bischeri, ma decise anche di espropriargli le poche proprietà rimanenti pagandole con pochi fiorini d’indennizzo. Si dice anche che talune di queste proprietà furono distrutte da un incendio magari non del tutto naturale, questo però non è mai stato chiarito, anche se il sospetto è forte.

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Incisione per la Famiglia Bischeri

La famiglia Bischeri da questo evento ebbe un tracollo finanziario, ma ancora peggio il cognome Bischeri divenne oggetto di scherno e derisione da parte del popolo ed ancora oggi assume il significato dell’epoca.

Magari l’incisione posta sulla destra della porta di accesso laterale, quella vicina  al Campanile di Giotto, dove si legge una incisione dedicata alla Famiglia Bischeri è un’ennesima presa in giro!

La batosta fu talmente forte che la famiglia Bischeri abbandonò Firenze trasferendosi prima in Romagna e poi in Francia dove fece nuovamente fortuna. L’orgoglio familiare era talmente forte che decisero di rientrare in Firenze 200 anni dopo ma non prima di aver cambiato nome in Guadagni; fra l’altro vollero prendere la loro residenza nella stessa area che era dei loro antenati in Palazzo Guadagni il cui angolo destro è proprio il Canto dei Bischeri.

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Jacopo Cioni

 

 

Bischero, in quanti detti fiorentini è presente?
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