La Colonna della Croce al Trebbio venne eretta nel 1308, probabilmente sopra un antico pozzo a memoria della vittoria delle milizie dell’inquisitore domenicano Pietro da Verona, i cosiddetti cavalieri di Santa Maria, contro gli eretici catari, nel 1244.

Un’altra versione ci racconta che la colonna venne piantata da San Zanobi e Sant’Ambrogio, e dunque molto molto tempo prima, e che venne poi riconsacrata nel 1338.

La colonna si trova al centro della piazza che si forma dall’unione di tre vie, Via delle Belle Donne, Via del Trebbio e Via del Moro.

Il vocabolo Trebbio deriva dal latino Trivium, e indica l’incrocio di tre strade, segnato da una Croce, vie che si trovavano appena fuori le antiche mura romane. Un luogo allora molto animato, in quanto di qui passavano molte merci e mercanti, e per questo attirava persone di ogni genere, tra cui anche truffatori, fannulloni e prostitute. E da “trivium” trae origine il termine triviale, cioè volgare, inteso come luogo di passo frequentato dal popolo, che successivamente ha assunto una connotazione molto negativa: scurrile, rozzo.

Alla base della Colonna si trovava un sedile circolare di stile cinquecentesco. Dopo l’alluvione, durante i lavori di restauro della colonna, si scoprì che il sedile copriva un bellissimo capitello romanico rovesciato, e si decise quindi di rimuovere il sedile e lasciare a vista il capitello.

Il Bargellini ci racconta che il Duca di Atene sembra frequentasse questa piazzetta per corteggiare una bella donna che vi abitava. Un gruppo di congiurati aveva pensato di tendergli un agguato, assalirlo ed ucciderlo ai piedi della colonna, ma proprio quella notte il Duca trascurò la sua bella e i congiurati attesero invano.

Via delle Belle Donne precedentemente si chiamava Via di Trevigi o dei Tre Visi, probabilmente dall’insegna di un’osteria. Il perché abbia assunto il nome di Belle Donne non si sa con certezza. E’ probabilmente da escludere il riferimento alle belle di notte che frequentavano il trebbio, dato che la denominazione è abbastanza recente, è più probabile che abbia preso il nome da qualche bordello che vi era stato aperto nell’ottocento.

Via del Moro trae forse il nome dalla famiglia Del Moro, che aveva la tomba di famiglia in Santa Maria Novella, per cui era probabile che possedesse degli immobili nella zona; a proposito dei Del Moro c’è un episodio da ricordare. Un tale Michele Del Moro venne condannato a morte per impiccagione e, creduto morto sulla forca, “scampò la vita”, ovvero risultò ancora vivo, si disse per intercessione della Madonna.

Un’altra probabile origine del nome della via è data dal fatto che, in prossimità delle mura, crescevano alberi e un gelso, che in Toscana viene chiamato “Moro”, dava ombra alla strada. O forse, correndo la via lungo le seconde mura comunali, forse un tempo si chiamava Via del Muro e poi, per contrazione, Via del Moro.

Via del Trebbio, infine, oltre alla già ricordata origine latina di trivium, potrebbe derivare da tribus, il luogo della città dove i romani facevano la rassegna dei cittadini, per distinguerli secondo le loro condizioni.

Gabriella Bazzani
Croce al Trebbio e dintorni

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