La sesta triade delle domande dei fiorentini curiosi.

Dopo le ferie estive si ricomincia con le pubblicazioni.

Domanda di Laura: Mi piacerebbe rivedere una foto del vecchio ponte di Melegnano. Sono nata nel 1950 e lo attraversavo coi miei genitori e fratellini perché abitavamo in via lungo le mura di Santarosa 3. Ricordo che ogni volta avevo paura a passarci sopra perché’ lungo il camminamento di ferro c’erano delle spaccature che a me piccola sembravano enormi …chissà se voi avete ancora le foto di quel vecchio ponte.

Fotografie fornite da Patrick Sansom:

Fotografia e disamina fornita da Maurizio Ferrini:

Credo possa essere interessante anche questa foto del Ponte di Melegnano. Viene dall’archivio personale di Emanuela Currini, la mia compagna, che ne autorizza la diffusione. Ritrae in primo piano Emanuela nelle braccia di suo padre Mario Currini. Siamo nei primi anni ’50. Quanto alla paura di un bambino che passava su uno di quei ponti (era la stessa cosa per Carraia o Santa Trinita) anche io ho ricordi nitidi. Non si trattava di “spaccature”. La struttura portante del ponte era fatta a losanghe, è facile immaginare per motivi di solidità. Quando si passava a piedi vicino al punto della diagonale verticale ci si trovava davanti ad uno spazio aperto che un bambino avrebbe potuto attraversare senza nemmeno chinare la testa. La sicurezza era data dalla forte stretta della mano del genitore ma vedere il pelo dell’acqua sotto ai propri piedi faceva veramente impressione.

Domanda di Lucia: Personalmente ero a conoscenza dell’esistenza degli “8 di Balia”, banda di intransigenti che circolavano per Firenze a cogliere in fallo uomini, donne e bambini, quest’ultimi perchè magari giocavano nei pressi di una chiesa ed offendevano pertanto la religione. C’è da dire, a questo proposito, che i ragazzi dell’epoca che abitavano in città non sapevano mai dove andare a giocare perchè a quei tempi esistevano tantissime chiese e sicuramente perdevano più tempo a cercare un posto per giocare in santa pace che a giocare veramente.
Comunque il mio commento è per un’altra cosa: cioè ad un certo punto ho letto nell’articolo “10 di balia” e vi chiedo è un errore oppure hanno messo addirittura 10 persone a fare i “cani da guardia”? In riferimento a questo articolo: Famiglia Castellani

Risposta di Alberto Chiarugi: Buon giorno. I Signori Otto di Guardia e Balia, erano i poliziotti dell’epoca. Il popolo li chiamava “birri” i modo spregiativo. Risedevano nel Palazzo del Bargello comandati da un Sergente, agli ordini del Podestà. Dovevano mantenere l’ordine, controllare la moralità. Per quanto riguarda i “bandi di pietra apposti sui palazzi signorili o sui muri delle chiese e dei conventi, a salvaguardia del luogo sacro e il riposo dei signori. C’erano scritte per i trasgressori: multe, tratti di corda e la minaccia del libero arbitrio. Significava che il malcapitato caduto in fallo, era soggetto alle punizioni più severe. I ragazzi, non potevano giocare a palla e pallottole per non disturbare. C’era in voga di giocare al Calcio ovunque, chiudendo le strade con panche, sedie e altro. Molte volte il pallone, nella foga del gioco, veniva scagliato nelle botteghe degli artigiani facendo danni. I Dieci di Balia venivano scelti in tempo di guerra.

Domanda di Enrica: da Pontassieve, come faccio x sapere di più sulla storia di San Salvi? C’è un libro che mi possa dare maggiori informazioni? Grazie.

Risposta di Gabriella Bazzani: San Salvi – Storia di un manicomio di Donatella Lippi

Chiunque desideri porre una domanda può leggere qui: https://www.florencecity.it/le-curiosita-dei-fiorentini-fate-le-vostre-domande/

Le curiosità dei fiorentini, sesta triade

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