La sesta triade delle domande dei fiorentini curiosi.
Dopo le ferie estive si ricomincia con le pubblicazioni.
Domanda di Laura: Mi piacerebbe rivedere una foto del vecchio ponte di Melegnano. Sono nata nel 1950 e lo attraversavo coi miei genitori e fratellini perché abitavamo in via lungo le mura di Santarosa 3. Ricordo che ogni volta avevo paura a passarci sopra perché’ lungo il camminamento di ferro c’erano delle spaccature che a me piccola sembravano enormi …chissà se voi avete ancora le foto di quel vecchio ponte.
Fotografie fornite da Patrick Sansom:
Fotografia e disamina fornita da Maurizio Ferrini:
Domanda di Lucia: Personalmente ero a conoscenza dell’esistenza degli “8 di Balia”, banda di intransigenti che circolavano per Firenze a cogliere in fallo uomini, donne e bambini, quest’ultimi perchè magari giocavano nei pressi di una chiesa ed offendevano pertanto la religione. C’è da dire, a questo proposito, che i ragazzi dell’epoca che abitavano in città non sapevano mai dove andare a giocare perchè a quei tempi esistevano tantissime chiese e sicuramente perdevano più tempo a cercare un posto per giocare in santa pace che a giocare veramente.
Comunque il mio commento è per un’altra cosa: cioè ad un certo punto ho letto nell’articolo “10 di balia” e vi chiedo è un errore oppure hanno messo addirittura 10 persone a fare i “cani da guardia”? In riferimento a questo articolo: Famiglia Castellani
Risposta di Alberto Chiarugi: Buon giorno. I Signori Otto di Guardia e Balia, erano i poliziotti dell’epoca. Il popolo li chiamava “birri” i modo spregiativo. Risedevano nel Palazzo del Bargello comandati da un Sergente, agli ordini del Podestà. Dovevano mantenere l’ordine, controllare la moralità. Per quanto riguarda i “bandi di pietra apposti sui palazzi signorili o sui muri delle chiese e dei conventi, a salvaguardia del luogo sacro e il riposo dei signori. C’erano scritte per i trasgressori: multe, tratti di corda e la minaccia del libero arbitrio. Significava che il malcapitato caduto in fallo, era soggetto alle punizioni più severe. I ragazzi, non potevano giocare a palla e pallottole per non disturbare. C’era in voga di giocare al Calcio ovunque, chiudendo le strade con panche, sedie e altro. Molte volte il pallone, nella foga del gioco, veniva scagliato nelle botteghe degli artigiani facendo danni. I Dieci di Balia venivano scelti in tempo di guerra.
Domanda di Enrica: da Pontassieve, come faccio x sapere di più sulla storia di San Salvi? C’è un libro che mi possa dare maggiori informazioni? Grazie.
Risposta di Gabriella Bazzani: San Salvi – Storia di un manicomio di Donatella Lippi
Chiunque desideri porre una domanda può leggere qui: https://www.florencecity.it/le-curiosita-dei-fiorentini-fate-le-vostre-domande/