Foto di Massimo Sestini

Questa è una Rivista impostata in termini ludici, si parla di storia, di segreti, di leggende, di uomini importanti, di fatti strani, di immagini stupende, di tutto ciò che riguarda Firenze. Ogni tanto compaiono dei fuoriporta, cioè degli articoli che non riguardano direttamente Firenze ma si collocano su pensieri o luoghi diversi. Oggi scrivo due righe su un argomento che non è certo un fuoriporta, lo sappiamo bene, ma più un fuoritema in quanto niente ha di ludico.

Dobbiamo sempre divertirci e mai riflettere? Non credo.

Desidero spendere qualche tasto di calcolatore perchè chi ha la mia età o qualche anno di più certi fatti tragici avvenuti a Firenze li conosce bene. Potremmo definirci dei sopravvissuti in quanto il fatto che non sia toccato a noi ma ad altri è solo un fatto puramente fortunato.

Orbene, sappiamo tutti che un processo, il cosi detto processo “compagni di merende”, ha avuto un epilogo che ha condannato Vanni e Lotti come i mostri di Firenze. Pacciani, assolto in appello, è morto prima che il processo terminasse, quindi ufficialmente morto innocente.

Tutto il processo, o almeno buona parte di questo, si basava sulle testimonianze di Lotti che non solo compariva come imputato, ma anche come teste d’accusa. Tralascio di approfondire le innumerevoli contraddizioni a cui è andato incontro il Lotti nelle sue testimonianze, le tralascio tutte, tranne una. Una circostanza che adesso dopo molti anni e prove scientifiche alla mano è decisamente cambiata ed è talmente decisiva da rendere l’intero processo assurdo nel risultato. Relegherebbe i quattro compagni di merende (ci metto anche Pacciani) a quello che realmente erano, dei contadinotti guardoni dediti al vino e con 7 neuroni in quattro (.. e tre appartenevano a Pacciani), neuroni fra loro dissociati.

Questo evento che cambia è la data proprio dell’ultimo omicidio, secondo la testimonianza di Lotti e l’assunzione come verità in sede processuale, il delitto degli Scopeti è avvenuto la notte fra la domenica e il lunedì dell’8 Settembre 1985. Questa testimonianza del Lotti non fu messa in discussione nonostante molte evidenze e conseguenti testimonianze fra esperti e periti affermassero che i corpi rinvenuti agli Scopeti erano morti da più tempo, ad occhio nella notte fra sabato e domenica e cioè il 7 Settembre 1985, ma addirittura, con più probabilità nella notte fra venerdì e sabato. Era la rigidità cadaverica a testimoniarlo ed anche degli scontrini, che venivano conservati dalla coppia, riportanti come ultime date per gli acquisti quella di venerdì, come se dal venerdì alla domenica non si fossero più mossi dal loro accampamento.

Oggi, al progresso della scienza entomologica si può affermare tranquillamente che il delitto avvenne 24 se non addirittura 48 ore prima rispetto alla data dell’8 settembre fornita da Lotti. Il castello costruito crollerebbe collocando i compagni di merende altrove la notte dell’omicidio e rendendo farsa il risultato processuale.

Quelle larve non potevano arrivare a quello stadio di crescita in sole 24 ore; stato di crescita visibile nelle fotografie refertate. Scienza.

Adesso, alla luce di quanto emerso, ci si domanda che cosa aspettano gli inquirenti a riaprire il caso che è insoluto ancora oggi, soprattutto considerando che oggi il progresso scientifico mette a disposizione ben altri metodi per individuare un colpevole, metodi che nel 1985 non esistevano. In particolar modo l’analisi del DNA che potrebbe essere presente sulla tenda dei due giovani francesi trucidati, Jean-Michel Kraveichvili e Nadine Mauriot.

DNA epidermico (se si è strusciato sulla tenda magari con la fronte madida di sudore) o sanguigno (se si è ferito) o ancora pilifero (se ha perso capelli o peli).

La tenda è ancora conservata e quindi analizzabile; chi deve MUOVERSI per attivare il processo di ricerca di nuove prove e della verità?

Per i fiorentini i delitti del mostro sono un periodo oscuro di Firenze, sia come tragicità degli eventi ma anche come risultato delle indagini più volte sbagliate e inconcludenti oltre che soventemente depistate. Per il resto del mondo il caso del mostro di Firenze è solo un evento da studiare, unico nel suo genere, inseribile fra i casi che hanno fatto storia.

Per citare Gabriella (RIP 2010) la verità sta nei romanzi. Risultati immagini per rosa rossa

Jacopo Cioni
Mostro di Firenze, un caso mai chiuso.
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2 pensieri su “Mostro di Firenze, un caso mai chiuso.

  • 12 Luglio 2017 alle 14:11
    Permalink

    L’ avvocato Paolo Franceschetti s’interessò di tutti i duplici omicidi arrivando ad identificarne i più probabili responsabili, ma a tutt’oggi nessuno ha più preso in mano sta ‘gatta’, sicuramente perché è troppo rognosa.

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