Non smettere mai di prestare attenzione a ciò che ti circonda, non dare mai nulla per scontato e non aggrapparti a delle convinzioni.” E’ la frase che mi ha seguito fin da subito, detta e ripetuta da coloro che nel passato sono stati i tutori della mia formazione professionale. Poi, ho scoperto e fatta mia una frase di Albert Einstein che ho eletto a premessa di quello che leggo, scrivo, faccio.

Non ho particolari talenti, sono soltanto appassionatamente curioso.”

La querelle delle tre sorelle

Nessun delitto, nessuno arma! Solo una banalissima foto-cartolina che insieme ad altri documenti o foto in dettaglio possa dare un’idea di un giallo su cui finora tutti gli intervenuti hanno voluto esprimere le loro opinioni, soprattutto nel passato ma, nessuno ha voluto mettere la parola fine ad una querelle, che in pratica non cambierebbe la storia di questo simbolo conosciuto in tutto il mondo come rappresentativo di una delle più importanti ed interessanti metropoli internazionali. Esiste una storia, esistono dei documenti, delle foto e, per quanto mi riguarda, la curiosità di una situazione del tutto particolare che mi ha incuriosito come spesso accade quando mi trovo davanti ad un soggetto di cui conosco i soli contorni. Con molta sincerità devo dire di essermi “appropriato” del titolo dal trafiletto di una rivista turistica di qualche tempo fa, supportata solo da alcuni riferimenti storici, uno dei quali, guarda caso, riguardava proprio Firenze. E, allora, perché non approfondire? Io un’idea molto campanilista me la sono fatta ma non la rivelerò anche se è possibile immaginarla. Lascio a voi scoprirla!

La statua della Libertà si trova all’entrata del porto nella baia di Manhattan, collocata su di un isolotto, Liberty Island (Isola della Libertà) che in precedenza si chiamava Bedloe’s Island. L’isola che ha la forma di una stella a 10 punte venne ideata nel 1885, proprio in occasione dell’arrivo della Statua, dall’architetto Daniel Mc Casde, per rendere la baia della città più verde e lussureggiante. Con i suoi 99 metri di altezza si riesce a vederla da oltre 40 chilometri di distanza e rappresenta senza dubbio, una delle più conosciute attrazioni di New York City. Fu donata dalla Francia agli Stati Uniti d’America, per festeggiare il Centenario dell’Indipendenza dall’Impero Britannico e fu ritenuta un segno di grande amicizia. La statua raffigura una donna che indossa una toga ed ha, nella mano destra la fiaccola come simbolo del fuoco eterno della libertà e nella mano sinistra una tavola con la data del giorno dell’indipendenza americana: il 4 luglio 1776. Non è stata realizzata da un americano ma da due francesi: Gustave Eiffel, la struttura portante mentre Frédéric Auguste Bartholdi, l’esterno, utilizzando lastre di rame.

Negli anni, il colore della statua è passato dal rosso del rame lucente al marrone scuro e poi al blu-verde, per l’ossidazione del rame.

Nel tempo, anche ultimamente, sono stati scritti articoli su questo giallo vero o presunto: ecco alcuni titoli: La statua della Libertà è nata a Milano. NO. E’ nata a Firenze!

La Statua della Libertà di New York? Sorella di un’opera fiorentina?

Come base per una comune riflessione penso sia interessante riportare quello che aiutava Agatha Cristie a risolvere i problemi espressi nei suoi gialli: “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”. 

Primo Indizio In piazza del Duomo a Milano, sul lato sinistro della facciata, in alto, sopra il portale principale, è visibile una Statua della Libertà realizzata nel 1810 dallo scultore Camillo Pacetti 1758-1826), scolpita nel 1810, chiamata Statua della Legge Nuova. Creata in piena epoca napoleonica.

Entrambe le Statue hanno una corona e nella mano destra sorreggono una torcia. La statua del Duomo di Milano, nella mano sinistra sorregge una croce che simboleggia il Cristianesimo da acquisire attraverso la Nuova Legge. Non ha nessuna tavola perché, sempre sul portale del Duomo, alla sinistra di questa statua ne è collocata un’altra che sorregge le Tavole della Legge, avute da Mosè sul Monte Sinai. Anche se si dovesse prendere in considerazione la possibilità che lo scultore Bartholdi (1834 – 1904) possa essere passato per Milano e possa aver ammirato lo splendido Duomo e le due statue, riguardo alla possibile fonte di ispirazione per la Statua della Libertà possono essere ritenute, a logica, solo possibili coincidenze.

Secondo indizio La statua a cui far riferimento è intitolata “Libertà della poesia”, opera dello scultore Pio Fedi (1816 – 1892) nato a Viterbo ma fiorentino di adozione. Si era formato all’Accademia di Belle Arti di Firenze ed fin dal 1842 aveva il suo studio in via dei Serragli, nella ex chiesa dello scomparso monastero di Santa Chiara che ancora oggi viene indicata come Galleria Pio Fedi. Morto a Firenze è sepolto nel cimitero dell’Antella.

Tra le tante opere scolpite troviamo, dunque, la statua che rappresenta il monumento funebre di Giovan Battista Niccolini, drammaturgo, che compose diverse opere di carattere storico patriottico che avevano come finalità la “libertà del popolo”. Era conosciuto come entusiasta assertore e sostenitore della unità e della indipendenza d’Italia in un periodo che solo per la “mitezza” del Granducato di Toscana non subì persecuzioni politiche. Un patriota risorgimentale!

Pio Fedi, già noto ed apprezzato scultore di quel periodo, fu incaricato di realizzare una scultura da porre come monumento funebre del Niccolini, sepolto in Santa Croce che rappresentasse la simbolica allegoria della poesia. La statua è stata collocata nel 1883.

Terzo inizio che dovrebbe determinare la “prova” secondo i dettami dell’Agatha Christie è rappresentato dalla documentata presenza di  Frédéric Auguste Bartholdi  non solo in Italia come partecipe ai Grand Tour che i giovani europei erano abituati ad intraprendere avendo come destinazione le città italiane ricche di storia, arte, cultura, come Roma, Venezia e Firenze? Che fosse a Firenze intorno al 1875 è documentato da una lettera scritta alla madre che aveva come e riferimento le sue esperienze fiorentine. E’ possibile credere che come scultore non abbia visitato, a Firenze, i monumenti della chiesa di Santa Croce? Rispetto alla statua del Duomo di Milano, la figura femminile sembra essere la stessa, con una lunga toga, una somigliante corona, il braccio destro alzato ed il sinistro volto in basso con una corona di alloro in mano?

Anche se così non fosse, possiamo immaginarla come possibile sorella di quella statua che domina la baia di Manhattan? Gli studiosi ne stanno ancora discutendo ma, intanto, l’Opera di Santa Croce ha concretizzato insieme alla Kent State University dell’Ohio, una iniziativa «Sisters in Liberty», con esposizione all’Ellis Island Museum of Immigration di New York. L’iniziativa prende spunto dalla presenza di Bartholdi a Firenze, che entusiasta della statua ne avrebbe ricreato dettagli e simbologie nella creazione della Statua della Libertà poi donata all’America.

Alessandro Nelli
Statua della Libertà di NY, ha ispirazione fiorentina?

2 pensieri su “Statua della Libertà di NY, ha ispirazione fiorentina?

  • 22 Aprile 2021 alle 9:46
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    Diciamo che mi sono basato sul “gemellaggio” fiorentino-americano. Il resto era chiaramente una premessa che ho comunque tratto da conclusioni non mie. Sempre grazie per la lettura e le osservazioni

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  • 21 Aprile 2021 alle 1:19
    Permalink

    Potrebbe essere d’ispirazione fiorentina più che milanese, ma le date non coincidono nel senso che la statua è stata collocata nel 1883 mentre siamo certi che lo scultore era a firenze nel 1775. A mio avviso l’arco di tempo è troppo lungo e lo scultore non l’ha vista almenochè non sia ritornato a Firenze anni dopo. Sembrerebbe proprio il tempo preciso per ideare (copiando) la statua. Mah! Si può darsi che abbia visto sia la statua di Milano e quella fiorentina e altre sparse per l’Italia e avendole inquadrate nella memoria abbia fatto poi, aiutato dal grande Eiffel la Grande Staua della Libertà di New York.

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