Talvolta si prova una sensazione di costrizione, come in una gabbia, una prigione che ti circonda e sembra ti impedisca di respirare. Si chiama stress, un moto distruttivo che è determinato dai 1000 impegni, dalle 1000 preoccupazioni, dai 1000 vorrei ma non posso. Ecco in questi casi si necessita di staccare, di prendersi qualche giorno in un posto che possa rigenerarti. Non tutti i posti sono adeguati allo scopo, io credo di averne trovato uno che non solo è adatto a rigenerarti ma ti fa scoprire un altro te stesso.

Attulaio è l’ultimo avamposto di case prima del bosco, un posto dove finisce la strada, un luogo magico in cui sfilare le chiavi dal quadro e ascoltare la voce dei boschi. Bramerete quella voce, il silenzio unito al rumore della natura. Il nostro subconscio lo riconosce e ne gode e il conscio lo apprezza nuovamente dopo il caos della vita quotidiana.

Cosi comincia quando arrivi ad Attulaio, sei ancora accanto alla macchina e stai respirando, ad occhi chiusi, con le orecchie tese e il tuo corpo si sta già purificando, ed ancora non ne hai goduto del panorama.

Credete stia esagerando? Non avete idea!

Rosanna e Paolo gestiscono un vero agriturismo, non un albergo travestito, ma una casa di montagna immersa nel bosco e curata come la propria casa; quella è la loro casa. Due persone fantastiche, dolci, aperte, incredibilmente innamorate di questo angolo allocato subito sotto il paradiso, un amore cosi genuino che riescono a trasmetterlo a chi hanno intorno.

Dispongono di tre appartamenti che hanno chiamato: il Caminetto, il Coccodrillo, le Scalette, li ho linkati al loro sito web, dateci un occhio, ma quello è il luogo magico dove dormire e mangiare, la meraviglia è sempre all’esterno.

Passeggiate alla ricerca di fragoline, funghi, castagne, frutti di bosco oppure ortaggi e conserve che Rosanna coltiva e prepara con infinita perizia. La marmellata che produce non è fatta per la vendita, all’occasione si, certo, ma è fatta per essere consumata da loro. Credete non ci sia differenza rispetto ad un prodotto pensato per essere venduto e non consumato in prima persona? Il suo orto è il suo, le sue galline sono le galline per la sua famiglia, le sue conserve sono le conserve che usa per cucinare.

Abbiamo perso il senso della natura e di come i frutti che ci dona possano essere trattati senza l’industria alle spalle.

   

Volevo scrivere una recensione per queste due splendide persone, per il luogo che gestiscono, per quel risotto al timo che ricordo ancora oggi, per quelle pizze preparate da Paolo, per la carne alla brace, per l’istrice o il cinghiale stufato, per ogni sorriso che ho goduto ad Attulaio, spero di esserci riuscito perchè ne vale davvero la pena.

www.attulaio.com

Jacopo Cioni
Jacopo Cioni

Attulaio, un agriturismo subito sotto il paradiso.
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