E’ un modo di dire dispregiativo diretto a chi è sottomesso ad altre persone e cerca di invogliarsi i favori con comportamenti o gesti adulatori (il tipico “leccaculo”).

L’origine dell’adagio deriva da uno dei simboli della Repubblica Fiorentina: il Marzocco, la tipica figura del leone seduto che sostiene con una zampa lo scudo gigliato di rosso. Ebbene i fiorentini avevano l’usanza di far baciare il culo del leone ai nemici sconfitti in battaglia.

Dopo la conquista e la sottomissione di Pisa nel 1364, l’esercito fiorentino rientrò trionfalmente in città conducendo in catene i prigionieri pisani. Questa è la cronaca dell’evento descritta nelle sue “memorie” da Giovanni di Pagolo Morelli: “Alla Porta San Frediano, per la quale entrò il vittorioso capitano, istette un lioncino vivo, ma di poco tempo, al quale tutti i pisani baciarono il culo”.
(da “Adagi con brio” di Franco Ciarleglio, Sarnus Editore)

Franco Ciarleglio
Baciare il culo.
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