Seconda parte. A questo link la prima: E lunedì andiamo a ruzzolare le uova…

Ulteriore esempio di come, nella iconografia cristiana, l’uovo sia simbolicamente rappresentativo di conoscenza e comunicazione della Resurrezione.

LUNEDI’ DI PASQUA – LUNEDI’ DELL’ANGELO E’ chiaramente il giorno successivo alla domenica di Pasqua. Chiamato popolarmente Pasquetta, nella cristianità è conosciuto come Lunedì dell’Angelo. Il Vangelo racconta che quando Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Giuseppe e Salomè andarono al sepolcro con olii aromatici per imbalsamare il corpo come da consuetudine, trovarono il masso che chiudeva l’accesso alla tomba spostato. Le tre donne, smarrite e preoccupate, cercavano di capire cosa fosse successo, quando videro un giovane vestito di bianco che disse loro: “Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ora andate ad annunciare questa notizia agli Apostoli ed esse si precipitarono a raccontare l’accaduto agli altri.

LA GITA FUORI PORTA In Italia questo è un giorno di festa che per tradizione si trascorre con parenti ed amici organizzando una gita od una scampagnata “fuori porta”. Una possibile interpretazione di questa tradizione potrebbe essere quella di ricordare che lo stesso giorno della Resurrezione due dei discepoli in cammino verso Emmaus un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, mentre increduli conversavano su quando era accaduto, Gesù in persona si accostò e camminò con loro e dopo essersi fatto riconoscere, sparì dalla loro vista. Per omaggiare la prima apparizione di Gesù risorto ai discepoli in viaggio, si trascorrerebbe il giorno di Pasquetta facendo una passeggiata o una scampagnata “fuori le mura” o “fuori porta”.

ROTOLARE o RUZZOLARE Senza ipotizzare una colta disquisizione sulle possibili differenze di significato dei due verbi, anche la vecchia tradizione di far ruzzolare le uova a Pasquetta nel corso delle gite fuori porta, rientra a pieno diritto nella sacralità della Pasqua giorno della Resurrezione di Cristo. Due le ipotesi, la prima storicamente plausibile, la seconda tradizionalmente più logica se riferita alla sequenzialità degli avvenimenti. Nella prima si racconta che Maria, Madre del Cristo, portò in omaggio a Ponzio Pilato un cesto pieno di uova per implorare la liberazione di suo Figlio. Pilato rispose negativamente e lei, per il dolore, lasciò cadere il cesto con tutte le uova che si dispersero rotolando in ogni angolo della terra. La seconda si riferisce alla tomba scavata nella roccia che aveva vicino una grossa pietra di forma rotonda destinata a chiudere l’ingresso. Secondo il Vangelo (Giovanni,) la tomba oltre ad essere vicina al luogo della crocifissione era all’esterno delle mura cittadine, nei pressi od all’interno di una cava di pietra, in posizione elevata perché l’evento, come abitudine dei romani, fosse visibile da tutta la città come monito all’ubbidienza.

Quando le donne andarono al sepolcro, come abbiamo ricordato, trovarono il masso che chiudeva la porta di accesso che era rotolato da una parte, movimento che aveva mosso anche le pietre che erano intorno al sepolcro, facendole ruzzolare, lungo il leggero pendio della collina.

E, come accennato, considerato l’insieme degli avvenimenti, credo che questa seconda ipotesi meglio si avvicina alla gioia dell’avvenuta Resurrezione, gioia che può essere espressa, anche laicamente, dai bambini che si divertono a ruzzolare le uova.

Alessandro Nelli
E lunedì andiamo a ruzzolare le uova… seconda parte

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