Nel gennaio del 1490 vi fu una incredibile ondata di freddo su Firenze. L’Arno era completamente ricoperto da una spessissima lastra di ghiaccio. Il 10 gennaio, di tutta fretta, tra Ponte Vecchio e Ponte Santa Trinita, i fiorentini organizzarono, proprio sul fiume ghiacciato, una vera e propria partita di calcio, “a guisa di battaglia ordinata con una palla a vento, rassomigliantesi alla sferomachia, passata dai greci ai latini e arrivata fino a noi”.

Al posto delle tribune, i tifosi si accomodarono lungo i ponti e sulle spallette, da dove incitavano gli atleti, con cori e acclamazioni. Tutto questo venne annotato da Niccolò Ridolfi nel Registro dei Priori della Repubblica Fiorentina, quando “il fiume Arno diacciò sì forte che vi si fece sopra al Calcio fra Ponte Vecchio e Santa Trinita”.

Tracce di questa memoria vengono riportate anche da Scipione Ammirato, nelle Istorie Fiorentine: “ghiacciò Arno per modo forte, che per tre dì continovi vi si fece il Calcio”.

Ed anche Luca Landucci, nel Diario Fiorentino, scrive “E a dì 10 di giennaio 1490, ghiacciò tutto Arno in modo che vi si fece su alla palla, e arsevisi scope; fu gran freddo”.

Per quanto eccezionale fosse stata quella ghiacciata, è difficile immaginare che non vi siano state conseguenze derivanti dal cedimento della lastra di ghiaccio; infatti, tralasciando gli scivoloni, le cadute, le inevitabili zuffe che saranno occorse nei momenti più “caldi” delle partite, vi fu anche un dramma, ricordato dal Landucci. A distanza di qualche giorno, probabilmente il ghiaccio cominciò a sciogliersi per un innalzamento delle temperature, e già da monte della città le acque cominciavano ad ingrossarsi, gonfiate appunto dallo scioglimento del ghiaccio, e accadde che una persona venne inghiottita dal fiume e che lo stesso straripasse in più punti. Queste le parole di Luca Landucci sull’accaduto: “a dì 19 di giennaio 1490, venne Arno molto grosso e rovinò el mulino del Ponte a Rubaconte a lato a Santa Maria delle Grazie, e affogovvi un portatore. E uscì Arno in più luoghi del letto suo. Questo mulino faceva filatoio.”

Ancora, vent’anni dopo, accadde che l’Arno ghiacciasse totalmente, con una nuova ondata di freddo glaciale. Bartolomeo Masi lo descrisse come talmente ghiacciato da poter essere attraversato camminando “comunemente come uno farebbe andare in su una piazza; e facevasi al Calcio, come si fa l’anno al Calcio in sul prato Ognisanti”.

Gabriella Bazzani Madonna delle Cerimonie
Il calcio nel cuore dei fiorentini, in ogni tempo e in ogni stagione
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2 pensieri su “Il calcio nel cuore dei fiorentini, in ogni tempo e in ogni stagione

  • 29 Maggio 2024 alle 0:17
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    Questa cosa non la sapevo e neanche potevo immaginarla. Nel 1985 ci fu un gran freddo a Firenze e il termometro, se non vado errata, era 25° sotto lo zero e forse ci fu qualche puntata ancora più bassa.
    Ricordo di aver proprio guardato l’Arno dall’autobus che mi portava al posto di lavoro tutti i giorni, perchè quella “diacciata” durò diversi giorni
    forse una quindicina, ma l’Arno non era ghiacciato. O meglio, era ghiacciato alle sponde, ma non al centro e a nessuno sarebbe venuto in mente di camminarci sopra.

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