Il titolo può sembrare irriverente, ma vi tranquillizzo subito: Galileo non ha fatto il gesto del dito medio a nessuno!
A Firenze, tutti sappiamo che esiste il Museo Galileo, il museo di storia della scienza, al cui interno una sezione è ovviamente dedicata al grande scienziato, dove è possibile ammirare le sue opere, i suoi oggetti ed i memorabilia.
Oltre a questo, nel Museo Galileo, è presente una cosa particolare, che non ci si aspetterebbe: il dito medio di Galileo.
Una sorta di reliquia, anche se il termine è improprio, del grande astronomo. Alla sua morte, l’8 gennaio 1642, il Granduca di Toscana voleva seppellirlo a Santa Croce ma, poiché lo scienziato era considerato un eretico, nemico della chiesa, fu sepolto in una piccola bara accanto alla cappella dei novizi.
Dovette trascorrere quasi un secolo prima che la Chiesa, nel 1737, permettesse di traslare i resti in Santa Croce, nella monumentale sepoltura approntata con i fondi lasciati da Vincenzo Viviani, discepolo prediletto di Galileo, alla sua morte nel 1703. La cerimonia venne seguita da tutte le personalità cittadine dell’epoca, e non si mancò di far notare l’assenza di “eminenze” di chiesa.
Durante l’esumazione dello scheletro e lo spostamento alla cripta Giovanni Targioni Tozzetti, storico delle scienze e naturalista, estrasse un coltello dalla tasca e “prelevò” tre dita, il pollice, indice e medio della mano destra, la quinta vertebra e un dente. La vertebra fu subito acquisita dall’Università di Padova, dove ancora oggi si trova. Il dito medio rimase a Firenze e venne musealizzato.
Il pollice, l’indice e il dente vennero certamente acquisiti da Vincenzo Capponi, provveditore dell’Accademia Fiorentina, e di essi rimase traccia sino al 1905, dopo di che scomparvero fino al 2009, quando ad un’asta l’antiquario fiorentino Alberto Bruschi acquistò un reliquiario che in pochi giorni venne riconosciuto contenere i resti dell’illustre scienziato. Oggi anche questi sono conservati al museo Galilei, assieme al dito medio, visibile all’interno di una teca in vetro e marmo.
E, sarà pure un caso, ma da fiorentinaccia mi viene da pensare che quel dito messo lì possa assumere il senso di sfottó, di una postuma rivincita di Galileo nei confronti di quanti in vita lo avevano vessato: “Tié, in culo a tutti quelli che m’hanno voluto male!!”
Il dito medio di Galileo

2 pensieri su “Il dito medio di Galileo

  • 12 Ottobre 2020 alle 11:11
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    Trovo fantastici molti argomenti descritti e mi piacerebbe girarli agli amici ed in particolare ai nostri amici stranieri che abitano a Firenze e fuori. Posso avere una autorizzazione estesa ?
    grazie e saluti
    mauro annese
    Firenze
    P.S. Una particolare richiesta fatta tempo fa ed autorizzata.

    Rispondi
    • 12 Ottobre 2020 alle 16:51
      Permalink

      Può tranquillamente segnalare il link dell’articolo in modo che possano leggerlo quando desiderano.
      La Redazione.

      Rispondi

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