(NdR) Per Cittadini di ex città fortificate fuoriporta significa abbandonare la città per una escursione nei dintorni della città stessa. Un significato adatto a questa categoria di articoli che parlano di qualcosa che esula da Firenze. Un’altra città o un’altro argomento, qualcosa che non ha niente a che vedere con Firenze ma che ha stimolato l’editore o gli autori nel narrarlo.

In Inghilterra al tempo di Giorgio III, si ragiona quindi del 1760, avvennero una serie di fatti che determinarono un cambiamento radicale nella libertà con qui gli editori e i direttori dei giornali potevano pubblicare gli articoli dei propri giornalisti.

Wilkes John

Uno di questi fatti fu l’elezione nel 1757 di Wilkes al parlamento inglese. Wilkes si dimostrò immediatamente libero nell’esprimere le proprie idee tanto che in più di un occasione coinvolse nella sua dialettica lo stesso Re Giorgio III. La sua “sfacciataggine” comportò un arresto e tradotto alla Torre Di Londra fu imprigionato per le idee espresse. Questo fatto lo rese estremamente popolare in Inghilterra. Il popolo cominciò a seguirlo identificandolo come un proprio rappresentante. Wikes si appellò al “privilegio parlamentare” in virtù del quale il parlamentare godeva del diritto di esprimere liberamente il suo pensiero su questioni politiche senza incorrere in sanzioni. Wikes fu liberato dopo una settimana e non perse occasioni per colpire nuovamente il re, rendendosi ancora più popolare. I suoi oppositori in Parlamento, pur di liberarsi di lui, sfruttarono una sua pubblicazione che conteneva versi per l’epoca considerati pornografici. Wikes fu costretto a lasciare il paese per non essere imprigionato nuovamente rendendolo di fatto una vittima del potere anglosassone. Re Giorgio III lo invitò a rientrare in patria facendo credere in un suo perdono cosa che invece non si verificò in quanto Wikes, rientrato in Inghilterra, fu immediatamente imprigionato. Il tranello ordito e la nuova prigionia scatenarono una sommossa popolare. Una folla inferocita assalì il carcere dove Wikes era tenuto prigioniero liberandolo. Subito dopo Wikes si riconsegnò immediatamente alle autorità e fu nuovamente imprigionato tanto che una seconda sommossa si organizzò per liberarlo nuovamente ma stavolta soldati armati aprirono il fuoco uccidendo 15 manifestanti. Wikes approfittò di questo per scrivere un articolo di fuoco su come il potere perpetrasse violenze verso il popolo, il suo caso divenne il più popolare e discusso dell’epoca e costò a Wikes di essere nuovamente condannato per il suo scritto ed esiliato.

Contemporaneamente a questo frangente si verificò un secondo fatto di natura eclatante, cominciarono a comparire delle lettere a firma di un fantomatico JUNIUS che spedite al “The Public Advisor” venivano regolarmente pubblicate. La sua prima lettera fu del 21 Gennaio 1769. Sin da questo primo articolo si comprese come allo scrittore stesse a cuore la libertà del popolo inglese. Il suo esordio giornalistico fu caratterizzato da versi inequivocabili quali : “La sottomissione di un popolo libero all’autorità esecutiva di un Governo altro non è che un atto di servilismo verso quella legge che esso stesso ha emanato”; nel proseguire dell’articolo arrivò una seconda sferzata: “Fa rabbrividire pensare che una nazione sepolta dai debiti e dalla spesa pubblica sia stata consegnata nelle mani di un giovane nobiluomo noto per avere sperperato al gioco i suoi beni”. L’accusa rivolta al primo ministro del re catturò l’attenzione di tutto il popolo. Le sue lettere continuarono colpendo una volta un grande generale una volta un politico importante rendendo questo misterioso scrittore seguitissimo e inneggiato. Il fatto poi che si schierasse apertamente per Wikes lo trasformò in un beniamino che denunciava la corruzione dei poteri forti. Quando pubblicò l’ennesima lettera in cui dava ad intendere che anche il re poteva perdere il suo trono sotto una rivoluzione le sue parole ebbero l’effetto di una bomba. Il potere non potendo colpire lui, autore ignoto, attaccò la sua redazione. Le autorità tentarono di fermare JUNIUS bloccando l’editore del giornale Harry Sampson Woodfall che fu arrestato con l’accusa di fomentare la rivoluzione. Fu poi rilasciato dietro pagamento di una cauzione. La sua ultima lettera fu pubblicata nel Gennaio del 1772, l’identità di JUNIUS non fu mai rivelata ma la sua coraggiosa azione, insieme alla politica di Wikes segnarono un cambiamento che consisteva fondamentalmente nella possibilità di criticare apertamente l’operato di un governo o di un parlamento, addirittura di un Re. Entrambi denuncianti la palude di corruzione presente in Inghilterra e con il loro contrapporsi ai corrotti e corruttori resero il popolo cosciente di un suo diritto universale, il diritto sovrano sull’informazione. I quotidiani cominciarono a riportare i lavori del parlamento ed a mettere alla berlina coloro che non operavano per il bene del popolo. Da quel momento in avanti la libertà di stampa venne garantita e con essa le opinioni della gente vennero sempre più tenute in considerazione.

Spunti e considerazioni

Il merito di questa straordinaria conquista si è protratto sino ai giorni nostri, salvo brevi parentesi dittatoriali. In Italia ricordiamo la censura fascista del 1923.
Può oggi considerarsi la stampa ancora libera? I direttori e i giornalisti sono liberi di pubblicare secondo la loro coscienza o devono rispondere ad un editore? La politica e la magistratura stanno influenzando (vedi scandalo palamara) la stampa? Questa situazione non ha reso gli stessi giornalisti succubi mentali nello scrivere tanto da non rendersi nemmeno più conto di scrivere a comando? E quindi in ultima analisi se la libertà di stampa è decaduta in termini informali non siamo forse in una condizione di dittatura basata su principi legali ma non democratici?

Il 77° posto dell’Italia nella classifica sulla libertà di stampa dovrebbe far riflettere.

Jacopo Cioni
Jacopo Cioni

Aggiornamento 2016. Lasciamo a voi il resto delle considerazioni in merito:

  1. Finlandia
  2. Olanda
  3. Norvegia
  4. Danimarca
  5. Nuova Zelanda
  6. Costa Rica
  7. Svizzera
  8. Svezia
  9. Irlanda
  10. Giamaica
  11. Austria
  12. Slovacchia
  13. Belgio
  14. Estonia
  15. Lussemburgo
  16. Germania
  17. Namibia
  18. Canada
  19. Islanda
  20. Uruguay
  21. Repubblica Ceca
  22. Suriname
  23. Portogallo
  24. Lettonia
  25. Australia
  26. Ghana
  27. Cipro
  28. Liechtenstein
  29. Samoa
  30. OECS
  31. Cile
  32. Capo Verde
  33. Andorra
  34. Spagna
  35. Lituania
  36. Belize
  37. Tonga
  38. Regno Unito
  39. Sudafrica
  40. Slovenia
  41. Stati Uniti
  42. Burkina Faso
  43. Botswana
  44. Trinidad e Tobago
  45. Francia
  46. Malta
  47. Polonia
  48. Mauritania
  49. Romania
  50. Comore
  51. Taiwan
  52. Niger
  53. Haiti
  54. Argentina
  55. Papua Nuova Guinea
  56. Madagascar
  57. Guyana
  58. El Salvador
  59. Serbia
  60. Mongolia
  61. Mauritius
  62. Repubblica Dominicana
  63. Croazia
  64. Georgia
  65. Senegal
  66. Malawi
  67. Ungheria
  68. Bosnia-Erzegovina
  69. Hong Kong
  70. Corea del Sud
  71. Tanzania
  72. Giappone
  73. Lesotho
  74. Armenia
  75. Nicaragua
  76. Moldavia
  77. ITALIA
  78. Benin
  79. Guinea-Bissau
  80. Fiji
  81. Cipro del Nord
  82. Albania
  83. Sierra Leone
  84. Perù
  85. Kyrgyzstan
  86. Costa d’Avorio
  87. Mozambico
  88. Togo
  89. Grecia
  90. Kosovo
  91. Panama
  92. Seychelles
  93. Liberia
  94. Bhutan
  95. Kenya
  96. Tunisia
  97. Bolivia
  98. Libano
  99. Timor Est
  100. Gabon
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