Sicuramente vi sarà capitato di vedere più volte l’immagine di S. Giorgio, coperto da una elegante armatura ed armato di spadone, mentre uccide il terribile drago e libera la principessa Silene secondo il racconto fatto di Jacopo da Varagine nella sua “Legenda Aurea”, testo di riferimento per gran parte della iconografia cristiana. Famosa ad esempio a Firenze la rappresentazione fattane da Donatello nella predella del Tabernacolo dell’arte degli Spadai e Corazzai in Orsanmichele, che segna l’inizio dell’utilizzo della prospettiva e dello “stiacciato” nella scultura rinascimentale.

A S. Giorgio è intitolata una delle porte dell’ultima cerchia delle mura di Firenze, quella eretta tra il 1284 ed il 1333 e progettata, secondo la tradizione, da Arnolfo di Cambio, l’architetto che progetterà i più importanti edifici della Firenze medievale: Palazzo Vecchio, S. Maria del Fiore, S. Croce per dirne alcuni. Un imponente giro di mura in pietra forte che ha protetto per secoli Firenze e la sua fiorente economia dai pericoli esterni. Questa porta, che si trova nella parte più alta della città tra via san Leonardo e la Costa San Giorgio, di fianco al Forte Belvedere (che ancora non esisteva all’epoca in cui fu eretta), è un pò diversa dalle altre: per la sua piccola dimensione venne talvolta definita postierla.

La Porta a S. Giorgio nella famosa pianta del Buonsignori (1587)

Originariamente era coronata, come le altre, da merli e camminamento di ronda che furono rimossi durante l’abbassamento eseguito su indicazione di Michelangelo in occasione dell’assedio di Firenze (1529-30) per offrire un bersaglio meno facile alle artiglierie imperiali

La struttura è in conci di pietra forte disposti “a filaretto”, la chiave di volta è decorata con un giglio e nella lunetta dell’arco “senese” c’è un bel bassorilievo del XIV° secolo con San Giorgio che uccide il drago, comunemente attribuito ad Andrea Pisano (trattasi di una copia, l’originale è in palazzo Vecchio)

S. Giorgio, soldato e martire Cristiano vissuto in Anatolia nel IV secolo, e la sua lotta contro il drago divennero nel medioevo simbolo della lotta del bene contro il male e incarnazione dei più alti ideali cavallereschi.

Pare però che il valoroso Giorgio nulla possa contro un nemico più temibile del dragone sputafuoco: l’incuria! Ieri durante una passeggiata per la via S. Leonardo, mi sono reso conto che la porta versa in non buone condizioni: c’è una grossa lesione all’altezza del’imposta destra dell’arco “senese”, che rischia di cadere sulla testa a qualcuno dei tanti turisti e passanti che attraversano la porta. Mi domando se chi di dovere se n’è reso conto… Speriamo solo che non debba succedere il guaio come al solito (vedi recente crollo del lungarno)! Ho scattato una foto per documentare lo stato attuale, confrontandola con una foto più vecchia si nota chiaramente il danno.

La Porta a S. Giorgio IERI
La Porta a S. Giorgio OGGI

 

 

 

 

 

 

 

 

Enrico Bartocci
Enrico Bartocci
S. Giorgio e il drago dell’incuria.

2 pensieri su “S. Giorgio e il drago dell’incuria.

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