San Miniato al Monte credo che sia una delle chiese di Firenze il cui nome è conosciuto da tutti, come per la Basilica di Santa Croce o la Basilica di Santa Maria Novella, paradossalmente qualcuno può non ricordare il nome del Duomo fiorentino proprio perchè a forza di chiamarlo Duomo si scorda il nome della Cattedrale cioè Santa Maria del Fiore.
San Miniato non si scorda perchè ben visibile, stagliato in alto sulla collina, una chiesa romantica persa nel verde, un occhio sull’intera città di Firenze, una chiesa di una bellezza unica e fondata sulla sepoltura del Santo che gli ha dato il nome, Miniato.
Abbiamo parlato del suo campanile in un’altro articolo, Materassi e calcio in costume: l’assedio del 1529, ma mai della leggenda che portò alla sua realizzazione.
Si narra che in un principe armeno di nome Miniato, qualcuno sostiene un soldato o addirittura un mercante, era in pellegrinaggio a Firenze durante la persecuzione dei cristiani di Decio (249-251 d.C.). Questo principe fu arrestato e torturato perchè si era rifiutato di venerare l’imperatore Decio stesso.
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Dato che non recedeva dalla sua posizione Miniato fu torturato. Le torture si svolsero presso l’anfiteatro di Firenze, oggi via Torta dato che ne segue l’originale perimetro. Qua nasce la leggenda, sembra che tutte le torture tremende inflitte a Miniato lo abbiano lasciato sempre indenne.
I torturatori sconvolti dall’inefficacia dei loro barbari metodi pensarono che solo il taglio della testa poteva abbattere Miniato e quindi lo condannarono a morte eseguendo immediatamente la sentenza.
Incredibilmente nemmeno il taglio della testa uccise Miniato che, sotto gli occhi sbalorditi e inorriditi di tutti, raccolse la sua testa e si incammino verso l’Arno, lo attraversò e sali sul Mons Florentinus (oggi Monte alle Croci). Raggiunta la vetta si adagiò sul terreno, corpo e testa e valicò finalmente il confine con la morte.
Questo rese Miniato il primo martire fiorentino e sul suo luogo di sepoltura, lo stesso luogo scelto da Miniato per morire fu eretto un’oratorio. In seguito, nel 1013, per volontà del Vescovo Ildebrando furono rinvenute le spoglie del santo e nello stesso luogo cominciò la costruzione dell’attuale Basilica Sempre esattamente sopra l’originale tomba di San Miniato. Attualmente le spoglie rinvenute sono conservate come reliquie nell’altare intarsiato della cripta.
La Chiesa fu consacrata nel 1018. Il suo stile è romanico con una pianta longitudinale, tre navate e tre livelli che includono la cripta e il presbiterio. Nel 1288 fu l’arte di Calimala ad avere l’onore di occuparsi del mantenimento della Chiesa e forse partecipò alla sua conclusione soprattutto rispetto alla facciata dove infatti staglia l’aquila con il torsello.
Leggende? Certamente, come si può pensare che qualcuno passeggi con la sua testa sotto il braccio, eppure ricordiamo sempre che nelle leggende c’è sempre un fondo di verità, basterebbe trovarne i limiti.
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