Babbo, altro che papà e papà. Papà, in quasi tutta Italia si usa questa parola per indicare il genitore maschio, una delle prime parole pronunciate dai bambini quando iniziano a parlare. Orbene, papà l’è una parola di origine franzosa usata soprattutto in nord Italia data la continuità territoriale e poi sparsa in tutta la penisola.
In Toscana, a Firenze, si impone una parola autoctona, locale, per indicare il genitore maschio e cioè babbo. Da noi il papà non esiste, esiste il babbo e quando sentiamo espressioni come Papà Natale restiamo spesso basiti, per noi è Babbo Natale.
Padre è molto più formale, anche il sor Dante indicava come termini volgari mamma e babbo, infatti nella sua commedia esprime dubbio che il fondo dell’universo possa essere descritto con una lingua che usa ancora il termine mamma e babbo. “Ché non è impresa da pigliare a gabbo / discriver fondo a tutto l’universo, / né da lingua che chiami mamma o babbo“, Canto XXXII.
Sinceramente che che ne dica il sommo poeta Dante il fatto stesso che citi il fiorentino termine nella divina commedia è già sufficiente ad indicare tale parola come antica e quindi ormai fortemente radicata nel territorio e di conseguenza, volgare o no, resta la parola principe per indicare il genitore dotato di ammennicoli.
(A proposito di Dante, fatevi questo tour)
Aggiungiamo che nell’ottocento si schieravano in due gruppi, i sostenitori del “papà” e quelli che sostenevano il “babbo” tanto che il Giuseppe Frizzi nel 1865 vergò queste parole: “Padre è la voce vera e nobile, la quale si riferisce a tutti i padri in generale; e si trasporta a significare paternità spirituale, e comecchessia Colui che primo ha dato origine a una cosa. – Babbo è voce da fanciulli, ed è usata anche dagli adulti a significazione di affetto, e suol dirsi parlando del proprio padre o del padre di colui a cui parliamo. – La voce Papà è una leziosaggine francese che suona nelle bocche di quegli sciocchi, i quali si pensano di mostrarsi più compiti scimmiottando gli stranieri“.
Insomma alla fin dei Salmi chi usa babbo è persona carica d’affetto, quelli che usano papà scimmiottano lo straniero per sentirsi più compiti.
Quindi buona festa del Babbo!
W il BABBO, e non venite a dirmi che son campanilista! 🙂