Prima della costruzione di Palazzo Strozzi la piazza antistante era comunemente chiamata “Piazza delle Cipolle” perché vi si svolgeva il mercato ortofrutticolo e quindi si vendevano cipolle, cocomeri, poponi, ortaggi, verdure e frutta di stagione. Messer Filippo Strozzi fece costruire
La conta delle api.
Potete provarci ma non ci riuscirete, ad un certo punto vi si incrocia lo sguardo e il conto è perduto. Questa è la ragione per cui, si racconta, porti fortuna contare tutte le api senza indicarle o toccarle, stando semplicemente
Genesi: “E fu sera e fu mattina”.
Genesi: “E fu sera e fu mattina” Il grande orologio del Duomo di Firenze dedicato a Santa Maria del Fiore riporta le 24 ore della giornata sul quadrante e viene caricato la sera, perché come la Genesi ricorda con la
Dante e la sua Casa.
È lo stesso Sommo Poeta che ci indica il suo domicilio ponendolo in un’area tra la chiesa di San Martino, la Badia Fiorentina e la chiesa di Santa Margherita de’ Cerchi, luoghi per altro ancora oggi esistenti e visitabili. Non
Rosticcerie, venditori ambulanti e caffè a Firenze nel XVIII secolo
Quando, scorrendo nel tempo, le osterie furono abbandonate dai pensatori e dagli artisti e non furono più luogo di conversari e di burle imbastite o vissute, si trasformarono in quelle che sono oggi le nostre trattorie. Siamo a Firenze intorno al
Le Buchette del Vino ovvero il vino “alla finestra”.
Tempo fa Parigi ha chiesto all’Unesco di riconoscere come Patrimonio Mondiale dell’Umanità i suoi caratteristici tetti grigi irti di comignoli. In effetti gli spioventi parigini hanno ispirato poeti, scrittori e musicisti (Puccini, nella Boheme, fa cantare a Rodolfo: “Nei cieli
10 anni della Biblioteca delle Oblate.
I fiorentini sanno chi erano le Oblate, delle suore infermiere che dedicavano la vita alla cura dei malati e alla gestione giornaliera dell’Ospedale di Santa Maria Nuova e dell’ospedale di Careggi. La loro sede era il convento delle Oblate in
Botteghe di un tempo: Bizzarri
Oggi girare per le strade del centro, ad un fiorentino doc, crea quasi disagio. I negozi si assomigliano tutti e tutti assomigliano a ipertecnologici bazar pieni di luci e specchi. Insegne che contrastano con le pietre dei palazzi, interni che
Chiassi chiassuoli e vicoli di Firenze.
Chiasso, se cercato nel dizionario degli Accademici della Crusca, indica un viuzza stretta, dal latino viculus, angiportus; chiassuolo e chiassolino ne sono i diminutivi. Seguono gli esempi e le diverse accezioni relative agli usi del termine tra cui bordello o nell’espressione
La Casa Artigiana dell’Orafo. …la passione e l’amore per gli antichi mestieri fiorentini.
(N.d.R) Oggi ricevo una mail, leggendola ho avuto un groppo in gola, ho visto lo spirito artigiano di Firenze nelle parole che leggevo, mi sono sentito rapito da chi ancora oggi combatte contro la standardizzazione della fabbrica a fronte della
Sassetti – Da un rifiuto ricevuto, due capolavori.
Francesco Sassetti, colui che voleva rappresentare la storia di San Francesco, suo santo patrono, nella chiesa più importante dell’ordine domenicano. Francesco Sassetti (1421-1490), banchiere di fiducia di Lorenzo il Magnifico subentrò nel patronato della Cappella del coro di Santa Maria
The devil by Giambologna
A devil in the center of Florence? A fiorentinaccio Doc would say, “one !? Are there many more” referring to all the people who do bad action the day. The devil we refer to, however, is clearly visible in bronze