Chi segue la vicenda, ormai storica, dei duplici delitti del Mostro di Firenze sa perfettamente che oltre le “verità” giuridiche ci sono svariate teorie ed ipotesi che vedono realizzarsi molteplici scenari. C’è chi è affezionato alla pista sarda, che poi fu abbandonata dallo stesso Mario Rotella in quanto inconcludente, c’è chi pensa alla strategia della tensione, chi ipotizza un serial killer solitario mai entrato nelle indagini, altri ancora una setta che attuava dei riti, poi ci sono i colpevolisti per Pacciani e i compagni di merende e quelli che credono che questi fossero solo manovalanza.

Fra le tante teoria una lambisce anche le opere d’arte, in particolare una, la Primavera del Botticelli.

Di questo meraviglioso quadro ne abbiamo già parlato, in questo articolo di Giorgio Mattioli, in questo articolo sempre di Giorgio Mattioli, ed in questo articolo di Oliver Hickman.

Oggi però viene collocato in una dimensione diversa e ben più tragica, viene associato alle vicende del Mostro di Firenze. Perchè? Perchè in questo quadro qualcuno vede una sequenza riconducibile ai duplici omicidi avvenuti dal 1974 al 1985 nella provincia fiorentina. Ho provato a trovare anche io il nesso e volendo un parallelismo esiste.

In pratica ogni personaggio rappresentato nel quadro corrisponderebbe ad un personaggio legato al Mostro. Questo qua sotto è in pratica lo schema rappresentativo, il mio, ma ne esistono altri dove i personaggi sono associati in maniera diversa.

In pratica sono rappresentate tutte le vittime femminili del Mostro, ed una maschile dell’unico omicidio dove sono stati coinvolti due uomini, e inoltre sarebbero presenti anche “l’amore” e il “Mostro” stesso.

Partendo da sinistra troviamo l’unico uomo presente, Mercurio, e sarebbe associato alla vittima maschile del delitto di Giogoli nel 1983, Uwe Jens Rusch, che ricordiamo ha visto coinvolti come vittime due uomini. Un particolare interessante, il personaggio sembra raccogliere dei frutti e nel furgone dove sono state ritrovate le due vittime furono ritrovati dei succhi di frutta consumati.

Abbiamo a seguire Antonella Migliorini, la vittima femminile nel delitto del 1982, l’unica donna che è stata ritrovata completamente vestita e la grazia che la rappresenta è appunto la Castità. nel quadro appare completamente vestita, nel senso che non espone parti del corpo come le due grazie successive.

Scorrendo abbiamo una seconda grazia, la Bellezza che rappresenterebbe Susanna Cambi, vittima femminile del delitto dell’ottobre del 1981. Per quello che sappiamo la Cambi fu trovata senza nessun gioiello addosso, forse fu strappato e gettato l’orologio ed anche un orecchino, ed anche la grazia Bellezza rappresentata, non ha addosso nessun monile.

Ancora oltre abbiamo la grazia dell’Amore che rappresenterebbe Pia Rontini, la prima vittima femminile, nel 1984, a cui viene asportata la mammella sinistra, e nel quadro la grazia ha appunto il seno sinistro scoperto. Inoltre la grazia ha una collana e la povera Pia aveva una collana che sembra sia stata spezzata volutamente e forse portato via il ninnolo.

Nel centro del quadro abbiamo su in alto l’amore rappresentato da Cupido, cioè il vincolo che univa tutte queste coppie. Subito sotto abbiamo Venere che sarebbe associata a Nadine Mauriot, vittima femminile nel 1985. L’associazione con Nadine sarebbe simboleggiata da una caratteristica di Venere e cioè una prominenza della pancia che potrebbe far pensare ad uno stato di gravidanza, infatti Nadine è l’unica vittima che aveva avuto due figlie, cioè l’unica ad aver avuto delle gravidanze. Fra l’altro all’interno della loro auto era presente un seggiolino di sicurezza per bambini.

Nel gruppo di destra incontriamo per prima Flora che ha un abito dove compaiono fregi e disegni e viene associata a Stefania Pettini, vittima femminile nel 1974. La povera Stefania presentava il corpo martoriato da ben 96 coltellate, più o meno violente, che disegnavano sul suo corpo una serie di graffiti che potrebbero ricordare il vestito di Flora.

Ancora più a destra abbiamo Clori che viene associata a  Carmela De Nuccio, vittima femminile del delitto di giugno nel 1981. Carmela fu ritrovata con la propria catenina fra le labbra, esattamente come Flora è rappresentata nel quadro.

Abbiamo poi per ultimo Zefiro, il vento, la rappresentazione del Mostro di Firenze che ha portato via tante giovani vite e nel quadro Zefiro questo fa, porta via una delle donne rappresentate.

Ovviamente questa rappresentazione ha un sapore estremo come valutazione; un prospetto visivo che ho realizzato, sulla scia di altri, delle tragiche vicende e non ha nessun valore investigativo, ma ha un impatto suggestivo e riflessivo interessante.

Cogliamo l’occasione per indicarvi un sito web, un blog, che cerca di storicizzare in maniera cronologica tutta la vicenda che riguarda il Mostro di Firenze; per chi è interessato il blog è questo www.mostrodifirenze.com.

Jacopo Cioni
Jacopo Cioni
La Primavera del Botticelli e i delitti del Mostro di Firenze
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