Prima parte

Seconda parte

Io e i due servitori, prendiamo l’ammalato sotto le ascelle, lo mettiamo seduto sopra ad un “toppone” pulito messo dalla Guardarobiera. Cosimo sgrana gli occhi, vorrebbe dire qualcosa, ma gli esce solamente un gorgoglio.

Mentre Vanio sta praticando il “Salasso“, i dottori controllano che la piccola incisione venga fatta a regola d’arte. Si sente bussare alla porta della stanza. Una voce femminile singhiozzante chiede di entrare per vedere il suo Cosimo. Il Granduca Francesco urla all’indirizzo della persona fuori della stanza.
Francesco: Andatevene Camilla, tornate nelle vostre stanze, o quant’è vero Iddio vi farò frustare!
Si sente lo scalpiccio dei passi che si allontanano, mentre i singhiozzi si fanno più flebili. Sono sconcertato, ho assistito ad una tragedia familiare. Una moglie scacciata da un figlio avuto dal marito da precedenti nozze, e non può vedere il suo uomo.

Ora il sangue sgorga dalla ferita, viene raccolto in una coppa d’argento. Dopo un po’ di tempo, la coppa è data a Maestro Marius per l’esame visivo.
Marius: Maestro Gaetano, faccia l’esame, e mi dica il suo parere.
Gaet: Il sangue del nostro paziente, ha un colore rubino. E’ più liquido, non presenta “umore nero”. Abbiamo imboccato la via della guarigione.
Mar: Concordo in pieno. Messer Vanio, applicate una sanguisuga sulla ferita per far si che si catricizzi per bene.

Cosimo si guarda intorno. Il volto è cereo. Mi fa cenno con la mano di avvicinarmi. Gli sono accanto, cerco di tranquillizzarlo. Vanio il “flebotomo” ha applicato la sanguisuga sulla ferita. Ha richiuso il barattolo con gli altri anellidi, ha pulito con uno straccio il rasoio insanguinato, ha rimesso in una borsa i suoi attrezzi e si congeda.

Mar: Cosa ne dice caro collega di mandare in campagna il nostro ammalato?
Gae: Maestro, mi ha letto nel pensiero, dato che il paziente mostra miglioramenti, sono concorde con lei! Manderemo sua Signoria in campagna, l’aria buona, il sole, la carne succosa, lo miglioreranno ancora, quando potrà fare qualche passo, direi di farlo uscire nel giardino della villa che il Granduca Francesco ci indicherà.
Mar: L’aria buona, le passeggiate, e il cibo sono quello che ci vuole per rimettere in salute l’augusto malato. Inoltre dovrà fare movimenti per irrobustire il fisico. Dette queste parole, i due si congedano e escono dalla stanza.

Vado verso la stanza di Madonna Camilla, per portarle notizie sulla salute di Cosimo. Dopo pochi passi, vengo raggiunto da Florinda. Mi mette un braccio intorno alla vita e piange sommessamente. Busso alla porta della stanza e dico il mio nome.
Cami: Entrate pure Bastiano, e datemi notizie del mio amato Cosimo.
Bas: Madonna, per quanto ho visto e sentito, posso dirvi che il vostro marito non ha miglioramenti malgrado le cure che gli vengono fatte.
Cami: Grazie Bastiano per le notizie, anche se so che il mio Cosimo presto morirà, ed io dovrò lasciare questa casa, per entrare in un convento.

Sono tornato nella mia stanza, ho preso i fogli e un carboncino, debbo scrivere quello a cui ho assistito, per riferirlo a Messer Filippo. Sento bussare alla porta e la voce di Florinda. Bastiano vieni, la cena è pronta! Apro e seguo Florinda che mi porta nel salone da pranzo.

La stanza è enorme, alle pareti ci sono arazzi. Su di una credenza spicca un busto di Cosimo, sopra c’è un quadro della prima moglie Eleonora di Toledo con i figli. Florinda mi dice che il quadro è stato dipinto dal Bronzino pittore di corte, su ordine di Cosimo. Sul soffitto vi sono delle enormi porta candele, ce ne sono altre alle pareti, e sul tavolo due enormi candelabri. In camino è acceso anche se siamo in primavera, la sera, fa fresco. A capo tavola è seduto il Granduca Francesco.

Appena mi vede entrare, mi fa cenno di avvicinami al tavolo, e congeda Florinda. Mi presenta i componenti della famiglia de Medici. Alla sua destra ci sono i fratelli: Isabella, Ferdinando, Piero, Giovanni (Figlio di Cosimo avuto da Eleonora Albizzi), Virginia (Figlia di Cosimo e Camilla Martelli). Alla sua sinistra siede sua moglie Giovanna d’Asburgo con i figli: Eleonora, Anna, Maria, e Filppo Cosimo.

Si rivolge a me, vuole sapere cosa penso della salute di suo padre, e se mi trovo bene a corte.
Francesco: Bastiano parlate senza alcuna remora. Ditemi il vostro pensiero sulla malattia di mio padre. E sedetevi al mio desco, desidero che cenate con noi.
Bast: Posso dire poco, è troppo recente il mio arrivo, posso solo dire che vostro padre non avrà molto tempo da vivere, malgrado le cure a cui viene sottoposto dai valenti dottori. Vi ringrazio per questo posto che mi ha dato la possibilità di lavorare per Vostra Signoria. Con buona volontà e lena. Accetto il vostro invito di sedere al vostro desco.
Fran: La prego di non praticare Madonna Camilla. Con lei non dovete avere alcun contatto. Andrete da lei solo per darle notizie sulla salute di mio padre.
Bas: Vi assicuro che avrò pochi contatti, con la moglie del vostro padre Cosimo.

Passano i giorni, e la salute di Cosimo peggiora sempre più, tanto che i due dottori, consigliano a Francesco, di mandarlo in una villa dove passerà i suoi ultimi giorni. Il Granduca mi ha chiamato, debbo organizzare il trasferimento dell’ammalato alla villa di Careggi. Con lui partirà anche Camilla, qui a corte non deve rimanere!
Ho avvisato Madonna Camilla, di quello che ha disposto Francesco, e senza perder tempo organizzo il trasferimento.

Fine terza parte.

Alberto Chiarugi
Interviste impossibili: Cosimo, Francesco e Ferdinando De’ Medici, 3° parte

Un pensiero su “Interviste impossibili: Cosimo, Francesco e Ferdinando De’ Medici, 3° parte

  • 1 Marzo 2021 alle 12:18
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    Tutto molto interessante!

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