L’epoca d’oro dello scacchismo fiorentino, 1° parte

L’epoca d’oro dello scacchismo fiorentino, 2° parte

L’epoca d’oro dello scacchismo fiorentino 3° parte

L’epoca d’oro dello scacchismo fiorentino 4° parte

Vincenzo Castaldi lo scacchista Olimpionico.

Lo scacchista Vincenzo Castaldi, contrariamente alla Benini ed al Marchese Rosselli Del Turco, non era fiorentino di nascita, ma come tanti altri protagonisti di questa storia divenne fiorentino d’adozione. Nacque a Marradi il 15 maggio 1916.

E’ singolare che in un periodo cosi ravvicinato in un paese così piccolo siano nati due personaggi di notevole spessore come lui e Dino Campana (Marradi 1885-Scandicci 1932) famoso e controverso poeta italiano.

Ancora bambino si trasferì a Cagliari a causa del lavoro del babbo insegnante. Verso i 15 anni si trasferì poi a Firenze che divenne la sua città adottiva. Fu qui, grazie al fatto di trovarsi a vivere in quella che all’epoca era sicuramente la città in Italia più vivace dal punto di vista scacchistico, che l’eccezionale predisposizione di Castaldi verso gli scacchi poté esplodere.

Dovete pensare che in quegli anni rispetto ad oggi, dove tra libri, riviste, database, programmi di scacchi per computer, lezioni online tramite skype, internet, progredire negli scacchi e molto più facile, tutto questo non esisteva e quindi l’unico modo per un talento di emergere era avere la stessa fortuna che ebbe Castaldi nel andare a vivere a Firenze.

Che fosse straordinariamente portato per gli scacchi lo dimostra il fatto che, dopo appena 5 anni di soggiorno a Firenze, all’età di 20 anni tra lo stupore di tutto il mondo scacchistico italiano, escluso immagino i fiorentini che ormai lo conoscevano, stravinse il 7° Campionato italiano con il punteggio di 11 punti su 13 a disposizione, relegando al secondo posto con 1 punto e mezzo di vantaggio il già famoso e probabilmente il più forte scacchista italiano in quel momento Mario Monticelli.

Fu grazie a questo straordinario successo, che l’anno successivo nel 1937 Castaldi fu chiamato come componente della squadra italiana all’ottava edizione delle olimpiadi scacchistiche a Stoccolma. Ed anche qui ebbe modo di mettere in mostra la sua grande abilità scacchistica vincendo contro due fortissimi giocatori dell’epoca, Tartakover e Reshevsky, quest’ultimo considerato per anni il più forte giocatore non russo al mondo. Sempre nel 1937, partecipò all’ottavo Campionato italiano confermando il titolo del 1936.

Anche quest’ impresa di vincere per due anni consecutivi è una rarità che ha visto pochissimi altri esempi nella storia dei campionati italiani. Nella sua carriera, Castaldi riuscì a vincere altre 5 volte il Campionato Italiano portando lo score a 7 titoli in bacheca. Per vedere battere questo record si dovette aspettare il 1990 quando Stefano Tatai a Chianciano Terme vinse il suo 8° titolo.

Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, con la ripresa delle competizioni, Castaldi ripeté l’impresa di vincere due campionati consecutivi imponendosi sia nel’11° che nel 12°. Nel 1948 Castaldi partecipò al secondo torneo internazionale di Venezia, evento reso possibile grazie anche all’impegno dell’allora presidente della Federazione Scacchistica Italiana Eugenio Szabados (a destra una foto in compagnia del nostro Castaldi)

In questo torneo Castaldi si piazzò in 5 posizione, ma ciò che diede spessore alla sua prestazione fu la vittoria contro l’ex Campione del mondo Max Euwe. Nel 1950 Castaldi partecipò alla sua seconda olimpiade che si svolse a Dubrovnik in quella che allora si chiamava Jugoslavia, oggi Croazia. La prestazione, pur nella difficile 1° scacchiera, non fu molto soddisfacente e ottenne solo il 42% dei punti: questa fu la sua ultima partecipazione olimpica. Sotto la rarissima foto dello sbarco all’aeroporto di Dubrovnik della squadra italiana, si riconosce Castaldi che è il primo a sinistra.

Negli anni 50 Castaldi riuscì a conquistare altri 3 titoli italiani di cui quello del 1953 nella sua Firenze (la foto sottostante potrebbe essere quella dell’incontro tra il nostro Castaldi e un altro gigante dello scacchismo nostrano – Il Maestro internazionale Enrico Paoli, svoltosi durante quel campionato) confermando di essere il più forte giocatore italiano della sua epoca. Inoltre nel 1956, conquistò anche il titolo italiano per corrispondenza continuando la favorevole tradizione dello scacchismo fiorentino in questa specialità: tradizione iniziata dal Marchese Rosselli del Turco che si era aggiudicato il primo torneo nazionale italiano.

Alla fine degli anni 50 Castaldi decise, a seguito di una decisione della Federazione di revocargli ingiustamente un titolo, di abbandonare l’attività agonistica. Tuttavia continuò a frequentare il circolo scacchistico e tra la fine del 1963 e i primi del 64 ritornò sulla sua decisione e disputò prima il torneo di capodanno a Reggio Emilia e poi il torneo a Roma. Infine abbondonò definitivamente gli scacchi e si dedicò al Bridge. Ed è proprio ad un tavolo di bridge che terminò la sua avventura terrena, stroncato da un infarto alla soglie dei 54 anni.

Viviamo, purtroppo, in una società capace di regalare rapidamente fama planetaria e altrettanto rapidamente infinito oblio: e anche gli scacchisti fiorentini sembrano essersi adeguati a questa tendenza nel suo aspetto peggiore essendosi ormai totalmente dimenticati di questo fortissimo giocatore che tanto lustro ha portato alla nostra città. Castaldi è stato il secondo giocatore fiorentino più forte di tutti i tempi dopo l’inarrivabile genio Sergio Mariotti; trovo sconfortante che non ci sia a Firenze un circolo dedicato al suo nome e da anni neanche un torneo in sua memoria.

NDA: Ringrazio sentitamente l’amico Andrea Castaldi che mi ha dato il privilegio di poter essere il primo a pubblicare queste foto finora inedite di suo babbo tratte dal suo archivio personale di ricordi, permettendomi di colmare almeno a livello documentale una lacuna a livello scacchistico.

Antonio Felice

L’epoca d’oro dello scacchismo fiorentino 4° parte: Vincenzo Castaldi

4 pensieri su “L’epoca d’oro dello scacchismo fiorentino 4° parte: Vincenzo Castaldi

  • 3 Agosto 2023 alle 18:52
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    La foto della partita Paoli-Castaldi non si riferisce al Campionato Italiano di Firenze 1953, perché in quell’occasione Castaldi aveva il Bianco. A mio parere dovremmo essere in ogni caso nei primi anni Cinquanta, ma le ipotesi sono tante, per esempio Sorrento 1950, Firenze 1951 o Venezia 1953. Chissà.

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  • 20 Febbraio 2021 alle 22:08
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    Cara Fiammetta,
    il tuo nonno e mio zio, “l`insegnante” Luigi Castaldi, professore di anatomia ha una strada intitolata a lui a Firenze e una a Pistoia dove é nato, una a Cagliari dove ha abitato molti anni come direttore dell´istituto di anatomia.
    Con affetto
    VittorioVittorio

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  • 19 Febbraio 2021 alle 15:57
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    grazie dell’articolo, che essendo su mio padre mi e` particolarmente interessante.
    Come spesso accade in famiglia certo domande non si fanno o per disinteresse – si e` si avrà tempo in un altro momento – o per reale mancanza di tempo – mio padre e` morto improvvisamente che noi eravamo giovani – Ho imparato molte cosa da questo articolo, anche piccole curiosita` che avevo ma che non avrei saputo come risolvere.
    Vorrei scherzosamente notare, anche forse come curiosita` per voi che se mio padre non ha un circolo o una strada a suo nome, mio nonno – ‘insegnante’ – una strada ce l’ha … e anche qui ho capito cosa mai avesse fatto e perche` mai avesse una strada a suo nome non dalle storie in famiglia ma dalla rete: https://www.treccani.it/enciclopedia/luigi-castaldi_(Dizionario-Biografico)/
    grazie di nuovo.

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    • 20 Febbraio 2021 alle 10:12
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      Ciao Fiammetta
      Sono molto contento che ti sia piaciuto, e rinnovo qui i miei ringraziamenti alla famiglia che mi ha concesso il piacere di poter colmare anche dal punto di vista scacchistico una lacuna documentale incomprensibile visto l’importanza del personaggio. In settimane di ricerche non ero riuscito a trovare neanche una foto del tuo Babbo, se non quella unica che gira da decenni di lui seduto davanti alla scacchiera mentre si accende una sigaretta.
      Saluti affettuosi
      Antonio

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