Letteralmente il detto “o la va o la spacca” si riferisce al tentativo di far andar bene a tutti i costi qualcosa, altrimenti si finisce male. Quindi esprime una decisa determinazione nell’affrontare un problema o una situazione rischiosa o pericolosa.
L’origine dell’adagio è incerta. La prima ipotesi lo fa risalire al gioco dei dadi nell’antica Roma, dove bastava un tiro sbagliato per perdere l’intera posta. In questo caso “spaccare” è in senso figurato.
Una seconda ipotesi rimanda ai tornei medievali, quando il cavaliere affrontava l’avversario lancia in resta e, se lo colpiva bene, lo disarcionava altrimenti spaccava inutilmente la propria lancia con il rischio di venire a sua volta sbalzato di sella.
Una terza ipotesi ci rimanda al lontano gergo dei falegnami e carpentieri, quando si doveva infilare un grosso chiodo nel legno con un solo colpo secco di martello: o entrava il chiodo o si spaccava la tavola, da cui “o la va o la spacca”.
(da “Adagi allegri andanti” di Franco Ciarleglio, Sarnus Editore)

Franco Ciarleglio
O la va o la spacca.

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