Per fortuna, è esistito Giorgio Vasari e, grazie a Dio, era un gran “ciaccolone”, un “gossipparo”, come lo definisce la mia amica Rachel. Senza Vasari avremmo perso buona parte di una storia fatta di aneddoti, di curiosità, di pettegolezzi che
Via delle Conce.
In via delle Conce, nella zona di Santa Croce, si trovavano gli stabilimenti in cui venivano conciate le pelli, ed è facile immaginare il fetore che emanava da questi fabbricati. Qui avevano bottega i conciatori di pelle veri e propri,
Il Badalone.
A Firenze, nel 1400, l’Arno era importantissimo anche come via d’acqua, sulla quale si faceva viaggiare qualsiasi tipo di merce, compreso il legname che proveniva dal Casentino e il marmo, che arrivava da Carrara. L’unico problema che si poteva riscontrare,
L’arco dei Pizzicotti.
Fino alla fine del diciottesimo secolo, Palazzo Spini Feroni occupava tutta la via e si affacciava direttamente sull’Arno attraverso un arco, stretto e buio. Nel 1824, per creare il Lungarno Acciaioli, vennero demoliti l’arco ed un torrione del Palazzo, ad
Le merende della nonna.
Quando ero bambina, la mia nonna per merenda ci dava pane, vino e zucchero. Nessuna merendina confezionata, nessun riguardo al fatto che “ai bambini il vino non va dato”. C’era molta semplicità, condita sicuramente da un’ignoranza (che è quella del
Le calzature rinascimentali.
Le donne fiorentine nel rinascimento calzavano pianelle o pantofole di pelle molto sottile, di seta, di raso o di velluto, spesso ricamate con decori di perline di vetro colorato e con fili d’oro e d’argento, ornate da pietre preziose, perle
Il mistero delle vasche del Poggio Imperiale.
Tempo fa ho visitato Villa La Quiete in cui, tra l’altro, ci sono gli appartamenti dell’Elettrice Palatina. Le stanze di questo appartamento attualmente visibili sono due, e sono le camere di rappresentanza, dove l’Elettrice riceveva visite e dove sembra sia
Il Granduca ed il Campanile.
Il campanile della chiesa di Santo Spirito venne realizzato, posteriormente alla basilica, su disegno di Baccio d’Agnolo. Francesco Lumachi, nella sua guida “Firenze e dintorni” ci racconta di un aneddoto a proposito del campanile. Il 5 agosto 1652, durante un
Capodanno stanotte si festeggia…
Cosa fate a Capodanno? Avete già fissato il cenone? Avete intenzione di ballare fino all’alba? Forza, muoviamoci, è stasera, non vorrete mica restare a casa!! No, non mi sono bevuta il cervello, tranquilli! Oggi è davvero Capodanno, il “nostro” Capodanno!
Le Minchiate Fiorentine.
Il gioco delle carte è cosa antica, si perde nei secoli, un qualcosa di simile al gioco delle carte nei tempi antichi veniva utilizzato per educare la gioventù. Accoppiando ogni carta ad una serie di figure, nacque il gioco dei
I’ guadagno di’ Lica.
È un argomento spinoso da trattare, senza scadere nella volgarità più oscena… Tuttavia la storia è divertente, per cui proverò a trattarla “in guanti bianchi”! Il Lica (non si conosce il vero nome dell’uomo) era un garzone e viveva in
Florence City, Alabama.
In America, è risaputo, esistono molte città con nome italiano. Vi possiamo trovare Naples, Pàlermo Milan, Rome, Venice, Genoa, Verona e, naturalmente, Florence. E non soltanto una… sembra sia stata una moda, nel passato, intitolare città oltreoceano alle nostre città