Il “Campo d’Arrigo” o, come oggi rimane nella toponomastica fiorentina, la via del Campo d’Arrigo, non portava ai possedimenti di un antico proprietario. L’Arrigo in quel campo era un imperatore. La guerra, o meglio la guerriglia della città, dilaniata dalle
Il Canto degli Aretini.
In via di Ripoli 51, all’angolo (canto) con via Benedetto Accolti, zona Firenze sud, c’è il Canto degli Aretini, un piccolissimo spazio verde, recintato da una ringhiera e da aiuole, con al centro una colonna spezzata. Questi pochi metri quadrati,
Arcangela Paladini, la preferita di Cosimo II.
Rimessi al potere nel 1530, con il sostegno del Papa e dell’Imperatore, i Medici diventano duchi ereditari di Firenze, conquistano la Repubblica di Siena nel 1555 e nel 1569 assumono il titolo di Granduchi di Toscana. I Medici continuano la
Caravaggio: la scoperta di un autoritratto nel Bacco.
Una analisi eseguita sul Bacco di Caravaggio ha portato alla scoperta, sulla brocca di vino in primo piano, di un disegno del volto di un uomo che si ritiene possa essere l’autoritratto dell’artista. Poco più di una sagoma, un personaggio
Il Serraglio dei Giardini di Boboli.
Nel 1677 il Granduca Cosimo III fece costruire un originale serraglio nel Giardino di Boboli dove furono collocati “rarissimi Animali condotti dalle più remote Regioni…. tanto Volatili, che Quadrupedi racchiusi in diversi spartimenti, e recinti, separati gl’uni dagl’altri, come pure
Suor Domenica dal Paradiso contrapposta al Savonarola.
Il Borgo del Bandino si chiama così perchè in questo luogo ebbe un palazzo grandioso la famiglia Bandini-Baroncelli. In una delle case di questo borgo, lungo la Via Regia Aretina per San Donato il Torrigiani indica il luogo dove “nacque
Pozzo sacro nei sotterranei di piazza della Repubblica.
Nel settembre del 1893 in piazza della Repubblica vi erano degli operai impegnati in un lavoro di scavo. Durante questi scavi, emerse un locale sotterraneo piuttosto particolare. Si trattava, a detta degli esperti, di una struttura di origini romane, ma nessuno
Intervista al Menestrello Fiorentino Beltrando Mugnai.
Quando chiediamo un’intervista a qualcuno lo facciamo sempre perchè in qualche maniera l’intervistato ha un legame con Firenze. Un legame di nascita, di lavoro, o anche d’arte. L’intervistato di oggi racchiude tutta la fiorentinità possibile, non solo come nascita, pensate
Don Cuba, il prete volante.
Personaggio singolare e molto amato, specie nel quartiere di San Frediano, dove viveva in Via del Drago d’Oro, fu il sacerdote don Danilo Cubattoli, detto “Don Cuba”. Alto, segaligno, occhialuto, pronto alla battuta, era il prete simbolo della chiesa fiorentina degli
Avere il braccino corto.
Tutti conoscono questa espressione, “avere il braccino corto”, utilizzata per indicare una persona molto avara. E’ l’accezione comune di “braccino corto” va a significare “così corto che non arriva al portafoglio”. In realtà sembra che l’origine di questo modo di dire
18 Maggio 1895, Il “Grande Terremoto” di Firenze.
[…] a un tratto un rombo cupo, poderoso, qualche cosa di rassomigliabile alla scarica di moschetteria di un mezzo reggimento, si fece sentire, e una scossa violenta, improvvisa, formidabile fece balzare uomini e cose, scosse oggetti e persone […] I
Bufalo Bill a Firenze.
Durante la primavera del 1890 un manipolo di circa 600 persone, tra cui almeno un centinaio di indiani, si accamparono nei prati della Zecca, sulle rive dell’Arno. Al loro seguito 160 cavalli, 10 o addirittura 15 bufali, cervi, alci e