In largo anticipo, cosi vi procurate gli ingredienti! 🙂

Il Berlingaccio è una festa che nella provincia di Firenze si onorava il giovedì grasso precedente l’ultimo giorno di Carnevale. Il nome deriva da berlengo che significa tavola da pranzo o da gioco. Berlingare quindi era usato per indicare spassarsela, divertirsi a tavola. Benedetto Varchi nell’opera L’Ercolano cita il berlingaccio come: “È berlingaccio quel giovedì, che va innanzi al giorno del carnesciale, che i Lombardi chiamano la giobbia grassa“.

Il berlingaccio è una tipica festa tradizionale, quindi andrebbe festeggiata con le libagioni e con il divertimento, l’una a braccetto dell’altra. In passato era una festa cosi importante da preparare cibi anche costosi e a chi mancava il denaro per la carne veniva detto: “pe’ berlingaccio, chi unnà ciccia ammazzi ‘l gatto“. oggi la tradizione è dimenticata dai “giovini” ed è un vero peccato.

Da questa festa deriva anche il nome del dolce caratteristico che si preparava per l’occasione, il berlingozzo. Si tratta di un dolce secco a forma di ciambella, un dolce caratteristico per i toscani e per i fiorentini che insieme alla schiacciata alla fiorentina rappresenta il cuore del carnevale.

Il berlingozzo ha origini antichissime che risalgono al XV secolo; la tavola di Cosimo I non ne era mai sprovvista per la festa anche se, sembra, veniva servito come antipasto e non come dolce. Il popolo lo ostentava in maniera diversa per onorare la fine dei giorni di bagordi e festeggiamenti, sembra che usasse portare al collo la rinomata ciambella come se fosse una collana.

Vi riporto la ricetta del mitico Paolo Petroni che ritengo sia la più valida da realizzare e forse anche la più vicina all’originale.

Ingredienti

  • 400 g di farina 00
  • 200 g di zucchero
  • 90 ml di olio extravergine di oliva delicato
  • 2 uova medie + 2 tuorli
  • 200 ml di vinsanto
  • 50 ml di liquore all’anice
  • scorza grattugiata di 2 arance
  • 1 bustina di lievito in polvere
  • un pizzico di sale

Procedimento

Iniziate a montare a mano o con le fruste elettriche le uova ed i tuorli mescolati insieme allo zucchero, Con le fruste elettriche saranno sufficienti 5-6 minuti, se lo fate a mano occorrerà più tempo. Unite a questo punto l’olio, il liquore all’anice, il vinsanto e la scorza di arancia grattugiata (mi raccomando non includete il bianco sottostante che tende all’amaro). Mescolato il tutto unite la farina, setacciandola prima, il lievito e il sale. Continuate a montare il tutto per 2-3 minuti.
Imburrate uno stampo da ciambella del diametro di 24 o 26 cm e versate il composto ottenuto nello stampo. Ponete lo stampo nel forno preriscaldato a 160°C e cuocete per 40 minuti. Ottenuta la cottura e rimosso, a freddo, il dolce dallo stampo potete cospargere la superficie del dolce con zucchero a vero o con granellini di zucchero colorato per rendere l’aspetto del dolce più festaiolo. Una variante interessante è portare ad ebollizione del succo d’arancia con dello zucchero e bagnare la superficie del dolce prima di distribuirci gli zuccherini colorati.

Il berlingozzo è da gustare bagnandolo nel vin santo, ma se avanza non è da disprezzare nemmeno a colazione inzuppato nel latte. A voi adesso realizzarlo e gustarvelo, in fondo non è certo una ricetta difficile e non occorre un impegno di tempo cosi enorme.

Jacopo Cioni
Jacopo Cioni
Berlingozzo per il Berlingaccio
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