Vi siete mai chiesti da cosa tragga origine il modo di dire “a stretto giro di posta”?

Quando la posta veniva consegnata tramite diligenze trainate da cavalli, se la missiva era urgente, la risposta veniva spedita con la stessa diligenza che aveva portato la lettera che, dopo avere cambiato i cavalli, riprendeva la corsa invertendo la marcia e tornando alla località di partenza. Questo cambio di marcia era esattamente il “giro di posta”.

Anche nel Rinascimento esisteva una sorta di servizio postale, ovviamente a solo beneficio dei potenti e delle pubbliche istituzioni. La prima vera organizzazione postale ci fu quando i mercanti, bisognosi di avere e dare notizie relative ai loro affari con una certa premura, organizzarono una rete di stazioni di posta dove corrieri e diligenze potessero cambiare i cavalli e dunque avere la possibilità di affrontare anche lunghi viaggi.

A Firenze i “postini” si chiamavano “cavallari”, ed erano il meglio del meglio che si potesse trovare quanto a cavalli e cavalieri. Cavalieri stanchi, distrutti e con le ossa a pezzi, cavalli talmente sfiniti da avere la schiuma alla bocca, ma i dispacci che la Signoria inviava arrivavano sempre con tempestività al destinatario.

I cavallari abitavano con le loro famiglie dietro Piazza dell’Olio, in Vicolo dei Cavallari e, alla fine del Vicolo, c’è Piazza dei Cavallari, dove c’erano le stalle per i cavalli. Erano sempre in servizio attivo, per cui anche nel pieno della notte potevano essere svegliati per partire con urgenza per consegnare una missiva.

Tettoia de Pisani Fabio Borbottoni

Successivamente, con l’avvento delle diligenze, anche per i privati divenne possibile lo scambio di corrispondenza, quando sorsero i primi “uffici postali”. In Piazza Signoria esisteva l’antico ufficio postale, costruito dai pisani, sconfitti a Cascina nel 1364; molti degli sconfitti morirono, gli altri vennero fatti prigionieri e condotti a Firenze dove furono messi alla berlina e trattati quasi da schiavi. Questi “schiavi” furono costretti a costruire una tettoia tra via Vacchereccia e Calimaluzza, di fronte al Palazzo della Signoria, la famosa “Tettoia dei Pisani” dove, per lungo tempo, fino alla sua demolizione del 1871, ci furono gli uffici postali fiorentini, dove i cittadini portavano le lettere da spedire o si recavano a ritirare quelle ricevute; il servizio era assicurato dalle corriere, che avevano la loro rimessa proprio sotto la Tettoia dei Pisani.

Vicolo dei Cavallari e Piazza dei Cavallari ancora oggi esistono e mantengono viva la memoria di questo tempo andato; un vero peccato che purtroppo si sia perso, con la distruzione della Tettoia, il ricordo dell’ufficio postale di Piazza Signoria.

Gabriella Bazzani Madonna delle Cerimonie
A stretto giro di posta
Tag:                                     

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.