Le prime notizie relative a questo dolce risalgono al X secolo e riguardano l’arte culinaria povera della tradizione popolare senese. Si trattava infatti di una semplice focaccia a base di acqua e farina, resa più dolce con l’aggiunta di miele e pezzetti di frutta e pepe nero che le donavano un particolare sapore asprigno e che, per questo motivo, veniva chiamato “Panpepato”.
Solo alcuni secoli dopo vennero apportate delle modifiche da parte degli speziali, ai quali era affidata la preparazione del Panpepato, con l’aggiunta di scorze di cedro e arancia glassati, mandorle, droghe e spezie.
Nel 1879 la Regina Margherita visitò Siena e per l’occasione venne preparata una particolare versione del dolce, senza pepe e con una speciale copertura di zucchero vanigliato. Nacque così il “Panforte Margherita”.
Ancora oggi il Panforte resta uno dei pochi gusti originali della cucina medievale e rinascimentale rimasto sulle nostre tavole.
(da “Adagi allegri andanti” di Franco Ciarleglio, Sarnus Editore)

Franco Ciarleglio Priore e Narrator Cortese
Il panforte
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